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la grammatica - Homolaicus

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quel<strong>la</strong> didattica sarà di tipo letterario-linguistico. Sarà gradito ovviamente<br />

l'apporto di esperti antropologi, sociologi, teorici del<strong>la</strong> comunicazione ecc.<br />

I docenti dovranno discutere <strong>la</strong> scelta diciamo redazionale del progetto,<br />

in quanto, considerando lo sperimentalismo in atto, forse sarebbe meglio<br />

costruire dei racconti il cui intreccio non sia troppo complicato e in cui<br />

<strong>la</strong> morale di fondo (di un finale necessariamente migliore di altri) sia sufficientemente<br />

chiara, in modo tale da poter creare delle varianti non astruse<br />

ma strettamente attinenti al filo principale del discorso.<br />

Non dimentichiamo che abbiamo a che fare con soggetti in via di<br />

formazione, che potrebbero anche non sopportare ipotesi altamente contrastanti.<br />

Oppure <strong>la</strong>sciamo che ogni gruppo si esprima come meglio crede,<br />

sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> premessa data, e tutti si discuterà sui risultati ottenuti.<br />

Un <strong>la</strong>voro di questo genere, se usato con simu<strong>la</strong>zioni realistiche,<br />

potrebbe permettere un apprendimento graduale, progressivo, non necessariamente<br />

lineare, e sarebbe sicuramente molto formativo, non tanto o non<br />

solo perché interattivo quanto perché sostanzialmente autoformativo, cioè<br />

lo studente apprenderebbe by doing; anzi, di più, con una conoscenza minima<br />

dell'html, lo studente potrebbe essere in grado di creare a sua volta percorsi<br />

analoghi per altri studenti.<br />

Il realismo del percorso potrebbe persino autorizzarci a mettere un<br />

punteggio finale in base alle scelte operate: p. es. per una risposta subito<br />

esatta: 3 punti; una risposta esatta dopo due tentativi: 2 punti; una risposta<br />

esatta dopo tre tentativi: 1 punto.<br />

Questo però significa che tutti i docenti interessati al progetto devono<br />

essere d'accordo nel tipo di attribuzione, ma escluderei l'idea di attribuire<br />

un punteggio a un esperimento di scrittura creativa.<br />

Mi pare infine che un <strong>la</strong>voro di questo genere potrebbe avere delle<br />

ricadute molto interessanti anche nel campo del<strong>la</strong> dispersione sco<strong>la</strong>stica e<br />

del<strong>la</strong> multiculturalità, in quanto da un <strong>la</strong>to si potrebbe documentare efficacemente<br />

un disagio in atto (cioè coinvolgendo gli studenti nel<strong>la</strong> scelta delle<br />

trame e dei percorsi si potrebbe arrivare a comprendere il tipo di disagio<br />

vissuto) e dall'altro si potrebbero mettere assieme, già al momento del<strong>la</strong><br />

formu<strong>la</strong>zione delle opzioni da scegliere, quelle proposte direttamente dagli<br />

studenti appartenenti a culture diverse.<br />

Secondo me il progetto potrebbe essere svolto, in questa prima<br />

fase, insieme a maestre elementari o insegnanti di italiano delle medie o del<br />

biennio delle superiori, ovviamente separando le scuole per ordine e grado<br />

(però uno stesso racconto potrebbe essere proposto ad alunni di quinta elementare<br />

e a quelli di prima e seconda media, un altro ad alunni di terza media<br />

e alunni del biennio di un istituto superiore: sono cose da discutere).<br />

Ho intito<strong>la</strong>to il progetto «Rosa dei venti» perché l'immagine si pre-<br />

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