enzo di natali il dopo concilio ad agrigento ei ... - Medianetlab.com
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Un breve sguardo storico alla<br />
situazione italiana<br />
A metà degli anni ’50 l’Italia ebbe uno sv<strong>il</strong>uppo mai prima conosciuto<br />
che incise notevolmente sui costumi, sui rapporti sociali ed economici.<br />
Il cambiamento avvenne principalmente con l’assorbimento<br />
della mano d’opera da parte delle piccole imprese che si erano talmente<br />
moltiplicate, nel giro <strong>di</strong> pochi anni, fino a raggiungere <strong>il</strong> numero considerevole<br />
<strong>di</strong> 2.216.000.<br />
Anche se la piccola impresa fu <strong>il</strong> motore trainante dello sv<strong>il</strong>uppo<br />
economico del Paese, tuttavia era la grande industria che ne traeva <strong>il</strong><br />
merito, dovuto <strong>ad</strong> un doppio motivo: la piccola e la me<strong>di</strong>a impresa,<br />
spesso, lavoravano per conto della grande industria; dalla piccola impresa,<br />
con una cinquantina <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti, era più <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e fare emergere<br />
l’uomo-simbolo del nuovo in<strong>di</strong>rizzo economico del Paese.<br />
Le piccole imprese, che assorbivano un numero considerevole <strong>di</strong> lavoratori,<br />
erano <strong>di</strong>slocate nel Centro e nel Nord Italia, e prevalentemente<br />
nel triangolo industriale che <strong>com</strong>prende Torino, Venezia e Bologna; al<br />
Sud soltanto una piccola percentuale riuscì a organizzare sim<strong>il</strong>i esperienze.<br />
Tra <strong>il</strong> 1956 e <strong>il</strong> 1963 circa 600 m<strong>il</strong>a sic<strong>il</strong>iani lasciarono l’Isola in<br />
cerca <strong>di</strong> fortuna, creando problemi sociali r<strong>il</strong>evanti. Lo spopolamento<br />
delle campagne e lo sv<strong>il</strong>uppo del settore terziario in Sic<strong>il</strong>ia permisero,<br />
per la prima volta, che <strong>il</strong> prodotto lordo dell’industria superasse <strong>il</strong> prodotto<br />
lordo dell’agricoltura; un fatto non irr<strong>il</strong>evante perché era segno che<br />
la Sic<strong>il</strong>ia stava, pur lentamente, cambiando; anche la linea politica del<br />
programma <strong>di</strong> Governo regionale, per la prima volta nella storia, non<br />
dava priorità alle problematiche agricole ma a quelle industriali.<br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo economico e <strong>il</strong> benessere economico <strong>di</strong>ffuso in Italia<br />
incisero anche sui costumi, sulle relazioni sociali e sulla mentalità. Si<br />
<strong>di</strong>ffuse, infatti, una mentalità <strong>di</strong> consumo, che corrisponde <strong>ad</strong> una logica<br />
<strong>di</strong> mercato: più si produce, più si consuma e più si gu<strong>ad</strong>agna per<br />
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