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enzo di natali il dopo concilio ad agrigento ei ... - Medianetlab.com

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più stretto rapporto con la Gerarchia; e tuttavia anch’essi godono <strong>di</strong><br />

un sufficiente spazio <strong>di</strong> autonomia, potendo e dovendo <strong>di</strong>alogare in spirito<br />

<strong>di</strong> um<strong>il</strong>tà e <strong>di</strong> carità e soprattutto mettere a servizio della evangelizzazione<br />

e della Pastorale tutta la ricchezza delle loro conoscenze ed<br />

esperienze che li fa me<strong>di</strong>atori necessari tra Chiesa e mondo.<br />

I laici che hanno fatto una scelta preferenziale socio-politica hanno<br />

certamente un più largo spazio <strong>di</strong> autonomia ma, se non vogliono staccarsi<br />

dalla Chiesa vivente, devono anch’essi confrontare <strong>di</strong> continuo le<br />

proprie scelte ideali e operative col Vangelo e con la Chiesa, in spirito<br />

<strong>di</strong> um<strong>il</strong>tà e carità.<br />

Purtroppo – ecco <strong>il</strong> punto dolente - in qualche settore dell’Azione<br />

Cattolica e in movimenti socio-politici che pur si <strong>di</strong>cono cristiani, <strong>il</strong><br />

<strong>di</strong>alogo si è tramutato in aspro confronto <strong>di</strong>alettico, l’ascolto in accusa,<br />

la coerenza in <strong>di</strong>ssenso spesso acido o aggressivo, al limite della rivolta<br />

e dello scisma.<br />

L’errore è lì: hanno trasformato la fede in una ideologia e hanno<br />

scelto una certa ideologia <strong>com</strong>e chiave interpretativa della fede, con la<br />

conseguenza <strong>di</strong> dare <strong>il</strong> primato all’ideologia e oscurare la fede.<br />

Dal capitalismo sono precipitati nel marxismo senza capire che in<br />

ogni sistema ideato e costruito fuori <strong>di</strong> Cristo si annidano le forze del<br />

male; e che ogni liberazione, fuori della liberazione portata da Cristo,<br />

è provvisoria, piena <strong>di</strong> limiti e <strong>di</strong> storture almeno potenziali; libera da<br />

una oppressione per portare <strong>ad</strong> altra oppressione forse più dura. È<br />

<strong>com</strong>e quella inferma, ricordata da Dante, “che non può trovar posa in<br />

su le piume – ma con dar volta suo dolore scherma”.<br />

La via è un’altra ed è più <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e ma più sicura: soprattutto è la<br />

vera e veramente liberatrice: muoversi con coraggio e fede dal Vangelo<br />

ra<strong>di</strong>calmente interpretato e vissuto, per trovare nuove forme <strong>di</strong> gestione<br />

del potere economico e politico, in cui nessuno sia dèspota, nessuno<br />

sia schiavo, ma tutti partecipino alle responsab<strong>il</strong>ità e ai vantaggi<br />

del potere.<br />

Su questa via, veramente cristiana, possono essere ut<strong>il</strong>izzate le<br />

esperienze storiche sia del capitalismo sia del collettivismo, nelle parti<br />

non c<strong>ad</strong>uche e non legate alla ideologia, purchè siano vivificate da una<br />

vig<strong>il</strong>e coscienza cristiana.<br />

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