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enzo di natali il dopo concilio ad agrigento ei ... - Medianetlab.com

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L’ala più ra<strong>di</strong>cale <strong>ad</strong> Agrigento, <strong>com</strong>e altrove, fu certamente rappresentata<br />

dai Cristiani per <strong>il</strong> socialismo.<br />

Diremmo perciò che si delinearono due in<strong>di</strong>rizzi che a me appaiono<br />

speculari rispetto agli anni preconc<strong>il</strong>iari. Come c’erano stati<br />

clero e laicato cattolico negli anni ’50 che credevano che la scelta<br />

politica <strong>di</strong> contrapposizione con le sinistre fosse decisiva per vincere<br />

<strong>il</strong> <strong>com</strong>unismo e salvaguardare la fede del popolo, mentre altri desideravano<br />

una linea più pastorale nella presenza della Chiesa nella<br />

società italiana, così ora si delineava un’ala progressista che faceva<br />

pure una scelta politica, ma <strong>di</strong> sinistra, e riteneva che una ra<strong>di</strong>cale<br />

lotta sociale e politica per <strong>il</strong> cambiamento della società italiana potesse<br />

essere l’inizio <strong>di</strong> un cambiamento anche dentro le strutture ecclesiali<br />

<strong>com</strong>promesse con <strong>il</strong> potere politico, e un’altra ala che scartava<br />

la scelta politica <strong>com</strong>e scelta <strong>di</strong>rettamente orientata alla riforma<br />

della Chiesa e puntava invece sulla necessità <strong>di</strong> una riforma interna<br />

attraverso una più coerente <strong>ad</strong>esione al vangelo. Questo ritorno evangelico<br />

avrebbe avuto anche una ric<strong>ad</strong>uta sul piano politico e sociale,<br />

in quanto la scelta preferenziale d<strong>ei</strong> poveri avrebbe <strong>com</strong>portato un<br />

processo <strong>di</strong> liberazione <strong>di</strong> cui i cristiani non potevano non essere protagonisti.<br />

Si trattava quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> accentuazioni <strong>di</strong>verse che <strong>com</strong>unque<br />

avrebbero portato a esiti <strong>di</strong>versi.<br />

In ogni caso da tutta l’ala conc<strong>il</strong>iare si voleva realizzare concretamente<br />

nelle strutture ecclesiali la nuova ecclesiologia del popolo <strong>di</strong><br />

Dio delineata dal conc<strong>il</strong>io. La centralità della Chiesa non era data più<br />

alla gerarchia, ma al popolo <strong>di</strong> Dio nelle sue varie articolazioni. I<br />

gruppi spontan<strong>ei</strong> non erano considerati un pericolo per la Chiesa, ma<br />

venivano anzi visti <strong>com</strong>e segno <strong>di</strong> vitalità e <strong>di</strong> progresso dell’impegno<br />

d<strong>ei</strong> laici nella Chiesa. Si doveva inoltre passare da una visione che<br />

metteva la Chiesa stessa al centro <strong>di</strong> tutto, a una visione che recuperava<br />

la centralità <strong>di</strong> Gesù Cristo. Una Chiesa quin<strong>di</strong> che non guarda<br />

a sè stessa e alla propria <strong>di</strong>fesa istituzionale, ma si incarna <strong>com</strong>e Cristo<br />

nella storia degli uomini. Ma se era una Chiesa incarnata dentro<br />

la storia, quale doveva essere <strong>il</strong> rapporto tra Chiesa e mondo?<br />

Le conseguenze si notavano anche sul piano pastorale, perché si<br />

denunziava la frattura tra teologia e <strong>di</strong>mensione sociale, l’intimismo<br />

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