enzo di natali il dopo concilio ad agrigento ei ... - Medianetlab.com
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lato la ricerca e la soluzione in sede teorica <strong>di</strong> tanti teologi e f<strong>il</strong>osofi e<br />
che ha portato molti vescovi <strong>ad</strong> un atteggiamento <strong>di</strong> attenzione e rispetto<br />
<strong>di</strong> fronte <strong>ad</strong> una scelta d<strong>ei</strong> credenti.<br />
Sarebbe deludente e superficiale l’atteggiamento intransigente <strong>di</strong><br />
quegli altri vescovi che si limitano a ripetere una condanna che non sa<br />
guardare in faccia al processo della storia.<br />
2. L<strong>ei</strong>, inoltre, ci accusa, <strong>di</strong> “riduzione” del vangelo a lotta per la<br />
liberazione in senso socio-economico. Basterebbe poco perché L<strong>ei</strong> si<br />
ricreda: è sufficiente che viva un po’tra noi con<strong>di</strong>videndo sino in fondo<br />
i bisogni e le contr<strong>ad</strong><strong>di</strong>zioni in cui ci battiamo.<br />
Diamo per scontato che la sete <strong>di</strong> giustizia è già cercare <strong>il</strong> “Regno<br />
<strong>di</strong> Dio”: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini<br />
<strong>di</strong> oggi, d<strong>ei</strong> poveri soprattutto e <strong>di</strong> tutti coloro che soffrono, sono pure<br />
le angosce <strong>di</strong> Cristo”. La Chiesa “si sente realmente ed intimamente<br />
solidale con <strong>il</strong> genere umano e con la sua storia” (Vaticano II, GS, 1).<br />
Nella nostra vita testimoniamo la fede nel Cristo risorto <strong>com</strong>e impegno<br />
concreto per la giustizia, <strong>com</strong>e solidarietà per i poveri, con gli<br />
oppressi, con gli emarginati; vogliamo ridare la parola e la <strong>di</strong>gnità, <strong>il</strong><br />
gusto e la gioia <strong>di</strong> vivere a coloro che non hanno niente.<br />
L’Eucarestia e la parola <strong>il</strong>luminano <strong>il</strong> mistero della nostra vita e<br />
danno <strong>com</strong>piutezza e <strong>di</strong>mensione escatologica al progetto storico <strong>di</strong> liberazione.<br />
3. Ci si accusa, ancora, <strong>di</strong> “contestazione e opposizione alla gerarchia<br />
e ai suoi documenti, presentazione della Chiesa <strong>com</strong>e alleata<br />
d<strong>ei</strong> potenti”.<br />
«Se una situazione <strong>di</strong> ingiustizia e <strong>di</strong> sfruttamento è in<strong>com</strong>patib<strong>il</strong>e<br />
con l’avvento del regno <strong>di</strong> Dio, la Parola che lo annuncia deve annunciare<br />
tale in<strong>com</strong>patib<strong>il</strong>ità. Il che significa che <strong>il</strong> popolo u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> questa<br />
parola, per <strong>il</strong> solo fatto <strong>di</strong> ascoltarla, dovrebbe riconoscersi <strong>com</strong>e<br />
sfruttato e sentirsi spinto a cercare la propria liberazione” (G. Gutierrez,<br />
in Conc<strong>il</strong>ium, 1971/8, p.70).<br />
La realtà italiana ci sbatte in faccia, invece, una “Chiesa rigidamente<br />
controllata dalla curia romana e con un episcopato prevalentemente conservatore<br />
che si appoggia, soprattutto ai ricchi e alla borghesia, lega le<br />
classi inferiori quasi esclusivamente con una prassi sacramentale <strong>di</strong> tipo<br />
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