enzo di natali il dopo concilio ad agrigento ei ... - Medianetlab.com
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«Bisogna riconoscere che, spesso, l’urgenza <strong>di</strong> contestare proprio<br />
nel temporale l’azione della Chiesa ci ha coinvolto sino a tal<br />
punto da allentare la nostra fondamentale preoccupazione religiosa.<br />
Bisogna riconoscere ancora che <strong>il</strong> nostro amore n<strong>ei</strong> confronti<br />
del vescovo è stato inferiore al suo <strong>di</strong>samore n<strong>ei</strong> nostri confronti»<br />
296.<br />
Per porre rime<strong>di</strong>o a questa lacuna Pino Lanza suggeriva queste proposte:<br />
«1) riconsiderare le premesse religiose fondamentali della nostra<br />
esperienza; abbiamo <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere d<strong>ei</strong> cristiani che hanno<br />
fatto una scelta <strong>di</strong> classe (amare i deboli perché deboli, lottare i<br />
potenti per salvarli dalla loro potenza), ora dobbiamo <strong>di</strong>mostrare<br />
che avendo fatto una scelta <strong>di</strong> classe restiamo cristiani;<br />
2) intensificare l’impegno per proporre Cristo ai giovani, ai lavoratori,<br />
a tutti gli uomini che la Chiesa ha abbandonato, n<strong>ei</strong> luoghi<br />
autentici della vita, negli spazi nuovi che abbiamo trovato,<br />
soprattutto all’interno della sinistra» 297.<br />
Per alcuni aspetti Lanza riproponeva, in questo modo, lo st<strong>il</strong>e d<strong>ei</strong><br />
preti e laici sociali <strong>di</strong> inizio secolo che, per venire incontro ai conta<strong>di</strong>ni<br />
e per evitare che fossero attratti dai richiami della massoneria e<br />
296) G. Lanza, Il potere non si <strong>di</strong>scute, in Scelta 8-5-1977, 4. Non è fac<strong>il</strong>e, in questo contesto<br />
esprimere un giu<strong>di</strong>zio, tuttavia preme ricordare cosa ebbe a scrivere Petralia nel suo testamento spirituale,<br />
che è stato pronunciato dal vescovo <strong>di</strong> Agrigento, Carmelo Ferraro, durante <strong>il</strong> funerale <strong>di</strong><br />
Petralia svoltosi nella cattedrale <strong>di</strong> san Gerlando: “Desidero che si sappia – scriveva Petralia nel suo<br />
testamento – che, se talora mi sono mostrato severo, non è stato per mancanza d’amore, ma per la<br />
<strong>di</strong>fesa dell’integrità della fede: <strong>di</strong> quella fede cattolica e apostolica che ho cercato instancab<strong>il</strong>mente<br />
con la parola e gli scritti <strong>di</strong> conservare integra e netta e <strong>di</strong> <strong>com</strong>unicarla ai dotti e agli indotti” C.<br />
FERRARO, Incontro al Signore, in A.d.P., 23-7 - 2000, 19. Lo stesso Pino Lanza, facendo una riflessione<br />
sul periodo storico in esame, durante l’incontro organizzato dalla rivista Suddovest, ricorda che le<br />
posizioni intransigenti assunte dai cattolici del <strong>di</strong>ssenso non furono d’aiuto alla Chiesa stessa: “La<br />
Chiesa agrigentina, forse a causa del nostro fondamentalismo, ha perduto l’occasione <strong>di</strong> valorizzare<br />
la nostra esperienza per <strong>il</strong> proprio rinnovamento” in Relazione stenografica, ine<strong>di</strong>to, 1992.<br />
297) L.c.<br />
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