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enzo di natali il dopo concilio ad agrigento ei ... - Medianetlab.com

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Alla base dello scontro tra Petralia e le <strong>com</strong>unità firmatarie del documento<br />

148 c’era un modo <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> concepire <strong>il</strong> sacramento del matrimonio,<br />

e questo modo <strong>di</strong>verso causò l’in<strong>com</strong>prensione e la spaccatura<br />

all’interno della <strong>com</strong>unità ecclesiale nonché un approccio <strong>di</strong>verso<br />

al <strong>di</strong>vorzio.<br />

Per le <strong>com</strong>unità firmatarie l’in<strong>di</strong>ssolub<strong>il</strong>ità del matrimonio vigeva<br />

fino a quando all’interno della coppia esisteva l’amore. E questo amore<br />

non poteva coincidere con l’istituto giuri<strong>di</strong>co dell’in<strong>di</strong>ssolub<strong>il</strong>ità 149<br />

mentre per Petralia <strong>il</strong> matrimonio, anche sul piano giuri<strong>di</strong>co, rimaneva<br />

in<strong>di</strong>ssolub<strong>il</strong>e 150.<br />

Egli or<strong>di</strong>nava alle parrocchie che in tutte le celebrazioni delle sante<br />

messe venissero letti la Notificazione della Conferenza Episcopale Italiana<br />

del 21 febbraio 1974 e <strong>il</strong> Comunicato d<strong>ei</strong> vescovi sic<strong>il</strong>iani del 18<br />

148) Ricordo che quel documento fu firmato dalle seguenti <strong>com</strong>unità ecclesiali: <strong>com</strong>unità cristiana<br />

del quartiere ‘via Agrigento’ <strong>di</strong> Favara; <strong>com</strong>unità giovan<strong>il</strong>e del Carmine <strong>di</strong> Favara; <strong>com</strong>unità <strong>di</strong><br />

base del quartiere San Giuseppe <strong>di</strong> Agrigento e del gruppo <strong>di</strong> base ‘via Dante’ sempre <strong>di</strong> Agrigento.<br />

Bisogna ricordare, inoltre, che in linea <strong>di</strong> massima erano gli stessi appartenenti alle sopra citate<br />

<strong>com</strong>unità che firmavano altri documenti e volantini.<br />

149) Cfr. Documento delle <strong>com</strong>unità, in A.d.P., 7-4-1974, 4.<br />

150) Per <strong>com</strong>prendere <strong>il</strong> clima delicato che si venne a creare, riporto la testimonianza che<br />

recentemente (agosto 2002) mi ha riferito Luigi Sferrazza: “Ricordo che <strong>il</strong> motivo <strong>di</strong> contrasto<br />

con la Curia e con <strong>il</strong> Vescovo <strong>com</strong>inciarono un sabato <strong>di</strong> febbraio 1974, alcune ore prima <strong>di</strong> un<br />

convegno organizzato a Palma <strong>di</strong> Montechiaro da un gruppo <strong>di</strong> giovani <strong>di</strong> sinistra animato da<br />

Rosario Gallo. Prima dell’incontro ricevetti una fitta serie <strong>di</strong> ripetute telefonate, dall’arciprete<br />

Castellino <strong>di</strong> Palma Montechiaro prima, poi da mons. Angelo Noto, Vicario Generale e da don<br />

Lucio Li Gregni, mio <strong>di</strong>retto superiore all’Ufficio Catechistico Diocesano. L’insistenza della pressioni<br />

mi convinse della opportunità <strong>di</strong> partecipare all’incontro a cui non avevo dato alcuna importanza.<br />

Dopo le pressioni della Curia, un gruppo consistente della <strong>com</strong>unità e lo stesso Antonio<br />

Morreale decisero <strong>di</strong> venire con me a Palma <strong>di</strong> Montechiaro. Di quell’incontro, poco partecipato a<br />

cui sono intervenuti, oltre me, l’On. Pancamo (PCI), l’avv. Marchese (PSI) ed Antonio Morreale,<br />

svoltosi in un garage, con la partecipazione <strong>di</strong> poca gente seduta in banchi sgangherati, parlarono<br />

i giornali nazionali che però misero in risalto solo <strong>il</strong> mio intervento. Dopo quell’incontro e <strong>dopo</strong><br />

le iniziative esplicite della <strong>com</strong>unità <strong>di</strong> base <strong>di</strong> Favara e le iniziative e<strong>di</strong>toriali de L’amico del<br />

popolo a cui partecipavamo, <strong>il</strong> vescovo invitò verbalmente me ed Antonio Morreale a non intervenire<br />

pubblicamente sul tema del <strong>di</strong>vorzio. Imme<strong>di</strong>atamente <strong>dopo</strong> l’appuntamento del referendum<br />

<strong>il</strong> Vescovo mi chiese, attraverso mio fratello Antonio, parroco del Carmine, un esplicito atto pubblico<br />

<strong>di</strong> <strong>com</strong>unione e fedeltà al vescovo al fine <strong>di</strong> evitare decisioni spiacevoli oltre che l’allontanamento<br />

dall’Ufficio Catechistico della Curia. Il documento <strong>di</strong> <strong>ad</strong>esione alla <strong>com</strong>unione del<br />

vescovo da me st<strong>il</strong>ato non piacque a Petralia che però si limitò a trasferirmi dal Liceo Classico<br />

Empedocle <strong>di</strong> Agrigento all’Istituto Professionale <strong>di</strong> V<strong>il</strong>laseta per insegnare Religione Cattolica,<br />

con <strong>il</strong> tentativo <strong>di</strong> “isolarmi” dal capoluogo”.<br />

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