enzo di natali il dopo concilio ad agrigento ei ... - Medianetlab.com
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<strong>il</strong> crollo del muro <strong>di</strong> Berlino e la fine del <strong>com</strong>unismo in Europa. Ma<br />
negli anni settanta era troppo presto delineare gli sv<strong>il</strong>uppi <strong>di</strong> un nuovo<br />
scenario politico internazionale.<br />
Se la politica internazionale incise sulla <strong>di</strong>visione ecclesiale tra i<br />
cattolici progressisti <strong>di</strong> sinistra e i cattolici moderati e conservatori, tuttavia<br />
sarebbe riduttivo far <strong>di</strong>pendere tale scontro dalla contrapposizione<br />
d<strong>ei</strong> due blocchi. Infatti, <strong>com</strong>e abbiamo avuto modo <strong>di</strong> evidenziare, alla<br />
base dello scontro c’era una <strong>di</strong>versa formazione teologica, una <strong>di</strong>versa,<br />
se non proprio opposta, <strong>com</strong>prensione del rapporto Chiesa-mondo, un<br />
<strong>di</strong>verso modo d’intendere la libertà, un <strong>di</strong>verso modello <strong>di</strong> spiritualità<br />
sacerdotale, ma soprattutto una <strong>di</strong>versa ecclesiologia. Erano due mon<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi che si appellavano allo stesso Conc<strong>il</strong>io. E ognuno non voleva<br />
rinunciare alle proprie posizioni, perché significava, in concreto, tra<strong>di</strong>re<br />
la formazione ricevuta.<br />
Forse una via sarebbe stata percorrib<strong>il</strong>e, per salvaguardare la <strong>com</strong>unione<br />
ecclesiale, malgr<strong>ad</strong>o le <strong>di</strong>verse posizioni, se Petralia avesse cercato<br />
<strong>dopo</strong> <strong>il</strong> biennio 1972-74 una linea più equi<strong>di</strong>stante tra le due anime<br />
presenti nel clero, se avesse espresso una critica più realista al deca<strong>di</strong>mento<br />
del costume politico in Agrigento, dove la politica aveva <strong>di</strong>satteso<br />
le speranze degli anni precedenti, se avesse valutato la gravità del<br />
documento d<strong>ei</strong> 52 preti, se non avesse risposto alla crisi degli anni 1974-<br />
76 con <strong>il</strong> collaudato metodo preconc<strong>il</strong>iare e con i toni del quarantotto,<br />
se avesse assunto la linea politica del card. Pellegrino <strong>di</strong> Torino o <strong>di</strong> Bettazzi<br />
vescovo <strong>di</strong> Ivrea (auspicata dall’ala innovativa del consiglio Pastorale<br />
<strong>di</strong>ocesano) o quella “temporeggiante” <strong>di</strong> altri vescovi 334; se i cattolici<br />
del <strong>di</strong>ssenso avessero fatto prevalere la proposta <strong>di</strong> Pino Lanza fin<br />
dall’inizio e se non avessero scelto <strong>il</strong> modello rivoluzionario e marxista<br />
applicato alla teologia della liberazione. Come abbiamo avuto modo <strong>di</strong><br />
sottolineare, è stato un tentativo errato quello <strong>di</strong> identificare la teologia<br />
334) In un incontro organizzato nel 1992 dalla rivista Suddovest, Alfonso Di Giovanna riferiva<br />
che aveva avuto notizia del fatto che Petralia aveva espresso apprezzamento per l’intelligenza e l’entusiasmo<br />
d<strong>ei</strong> cattolici del <strong>di</strong>ssenso: “Nonostante fosse stato l’artefice della repressione – <strong>di</strong>ceva Di<br />
Giovanna – ha una grande stima n<strong>ei</strong> nostri confronti anche per la sincerità che <strong>di</strong>mostravamo” in<br />
Relazione stenografica, ine<strong>di</strong>to, 1992.<br />
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