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Foglio 1 recto<br />

Carissimo,<br />

VII.<br />

60<br />

[Marzo/aprile 1942] (d.d.)<br />

le poesie che ho scritte dopo l’Avvento 42 sono nel seguente or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo:<br />

quelle <strong>di</strong> Letteratura 43 nella successione secondo cui furono pubblicate; 44 Impresa<br />

(su Prospettive), 45 Esperide, 46 un Limbo (su Primato), 47 Piccolo Inno, 48 Rada (su<br />

42 MARIO LUZI, Avvento notturno, Firenze, Vallecchi, 1940; 2 a ed. in: IDEM, Il giusto della vita,<br />

Milano, Garzanti, 1960, pp. 45-82; 3 a ed. novembre 1971; 4 a ed. in: IDEM, Tutte le poesie, Milano,<br />

Garzanti, 1979, pp. 43-80; 5 a ed in: IDEM, Tutte le poesie, con un’appen<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> testi ine<strong>di</strong>ti, Milano,<br />

Garzanti, 1988, pp. 45-82; 6 a ed.: settembre 1991; 7 a ed.: settembre 1993; 8 a ed. gennaio 1996; 9 a<br />

ed. in: e<strong>di</strong>zione accresciuta maggio 1998. A tale proposito cfr. Ivi, Appen<strong>di</strong>ce 1.<br />

Il titolo della raccolta, Avvento notturno, fu ispirato a Luzi da un’espressione <strong>di</strong> Parronchi<br />

utilizzata per in<strong>di</strong>care le prove <strong>di</strong> oscuramento effettuate nella città <strong>di</strong> Firenze durante la guerra. Le<br />

poesie della raccolta, composte fra il 1935 e il 1939, furono in parte anticipate sulle riviste alle<br />

quali Luzi collaborava (“Frontespizio”, “Letteratura”, “Corrente”, “Incontro”, ecc.); nel 1939 il<br />

poeta, mentre si trovava ancora a Parma, decise <strong>di</strong> affidare quei componimenti all’e<strong>di</strong>tore<br />

Vallecchi rassicurato dal fatto che l’e<strong>di</strong>zione sarebbe stata seguita, a Firenze, dall’amico Parronchi.<br />

43 La rivista “Letteratura” Ö stata una delle principali riviste letterarie del Novecento. Fondata a<br />

Firenze nel gennaio 1937 e <strong>di</strong>retta da Alessandro Bonsanti, aveva carattere trimestrale (poi<br />

bimestrale) ed era pubblicata dai Fratelli Parenti E<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> Firenze. Raccolse l’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> “Solaria”,<br />

conservandone il gusto squisitamente letterario, ma attento agli esperimenti formali delle<br />

avanguar<strong>di</strong>e europee e americane. La prima serie, chiusa nel 1947, fu particolarmente significativa<br />

e ad essa collaborarono vali<strong>di</strong> scrittori come Carlo Emilio Gadda, Elio Vittorini, Eugenio Montale,<br />

Salvatore Quasimodo, Arturo Loria, e critici come Giuseppe De Robertis, Gianfranco Contini,<br />

Carlo Bo, Walter Binni. Accanto alla rivista, con la stessa e<strong>di</strong>trice e tipografia, escono sempre<br />

negli anni 1937-1943, 57 volumi della Collezione <strong>di</strong> ÉLetteraturaÑ la quale si articola nelle serie:<br />

“Saggi e memorie”, “<strong>Roma</strong>nzi e racconti”, “Poesia”, “Teatro” e “Monografie d’arte”. Conclusasi<br />

la prima serie, la rivista ha seguito una storia articolata in altre tre serie, sempre curate da Bonsanti,<br />

delle quali la prima uscita nel biennio 1950-51 (12 numeri sotto la testata “Letteratura-Arte<br />

contemporanea”, stampata prima presso l’e<strong>di</strong>tore Carnesecchi <strong>di</strong> Firenze poi presso Neri Pozza a<br />

Venezia ); a questa seguâ la serie iniziata nel 1952 e conclusasi nel 1968 (con titolo originale<br />

“Letteratura” e sottotitolo “Rivista <strong>di</strong> letteratura e arte contemporanea”, stampata a <strong>Roma</strong> presso<br />

l’e<strong>di</strong>tore De Luca) ed, infine, la terza serie che ricoprâ gli anni dal 1969 al 1971 (14 fascicoli, titolo<br />

“Arte e poesia” sottotitolo “Rivista <strong>di</strong> arte e poesia contemporanea”, e<strong>di</strong>tore De Luca).<br />

44 Il cuore <strong>di</strong> vetro, Clinamen, Dolci tregue d’amore e Fenice furono pubblicate per la prima volta<br />

in “Letteratura”, IV, 16, ottobre-<strong>di</strong>cembre 1940, pp. 35-37. Clinamen e Dolci tregue d’amore<br />

verranno poi espunte dall’e<strong>di</strong>zione del 1960: MARIO LUZI, Il giusto delle vita, cit.<br />

45 Impresa fu pubblicata per la prima volta in “Prospettive”, IV, 11-12, 15 <strong>di</strong>cembre 1940, p. 21,<br />

nella rubrica ÉMisteri della poesiaÑ (preceduta da Gli orecchini <strong>di</strong> Eugenio Montale); poi in<br />

MARIO LUZI, Un brin<strong>di</strong>si, Firenze, Sansoni, 1946.<br />

“Prospettive”, perio<strong>di</strong>co mensile e poi bimestrale, fu fondato e <strong>di</strong>retto da Curzio Malaparte. Dopo<br />

le prime uscite gra<strong>di</strong>te ai notabili del regime, inventÑ aperture assai coraggiose, sia nell’ambito<br />

nazionale con inchieste “quasi spregiu<strong>di</strong>cate”, ma anche aprendo alla cultura europea. Si articolÑ<br />

in due serie: la prima iniziata nel 1937 e conclusa con il numero del 15 settembre 1939; la seconda,<br />

sempre <strong>di</strong>retta da Malaparte con la collaborazione <strong>di</strong> Augusto Mazzetti, si concluse nel con il<br />

numero 38-39 del 15 febbraio-15 marzo 1943. Mario Luzi iniziÑ a collaborare a “Prospettive” dal<br />

1940 scrivendo, per il fascicolo de<strong>di</strong>cato al “surrealismo in Italia” (IV, 1, 15 gennaio 1940), una<br />

nota Ciels sÅduits e vi collaborÑ fino al 1943.

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