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Sandro 472 mi ha promesso <strong>di</strong> occuparsi <strong>di</strong> te alla Nazione e anche Oreste ti<br />

incoraggia ad accettare la proposta sansoniana. 473<br />

Foglio 1 verso<br />

Ti scriverÑ piÖ a lungo in seguito. Ora ti abbraccio e mando un affettuoso saluto<br />

alla Piera e un bacio al tuo “enfant terrible”. Ricordami anche alla tua mamma e a<br />

tuo fratello.<br />

Vedo che incoraggi Gianni a tra<strong>di</strong>rmi con Coppi, 474 ahimÇ, ma il Gino… 475<br />

Tuo<br />

Annotazioni<br />

Mario<br />

Lettera autografa, 1 foglio recto e verso, s. d. e s. i. Datazione desumibile dai<br />

seguenti contenuti testuali: Luzi rassicura Spagnoletti sulla sua collaborazione a<br />

“La Nazione” anche quando non sarÉ piÖ <strong>di</strong>rettore, dal 1 aprile 1952, Sandro<br />

Volta; al Giro d’Italia del 1952 si assiste allo scontro tra Coppi e Bartali: la maglia<br />

rosa fu vinta da Fausto Coppi.<br />

472 Sandro Volta, <strong>di</strong>rettore de “La Nazione” dal 1951 (cfr. Ivi, la lettera LXXVII, nota 450).<br />

473 Forse si trattava <strong>di</strong> una proposta <strong>di</strong> collaborazione-consulenza e<strong>di</strong>toriale. Presso l’e<strong>di</strong>tore<br />

Sansoni nel 1954 uscÄ, perÑ, anche il romanzo <strong>di</strong> GIACINTO SPAGNOLETTI, Le orecchie del <strong>di</strong>avolo,<br />

cit.<br />

474 Fausto Coppi (Castellania, 1919 – <strong>Tor</strong>tona, 1960) ciclista italiano, vincitore per ben cinque<br />

volte del Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953).<br />

475 Gino Bartali (Ponte a Ema, 1914 – 2000) ciclista italiano, in seguito ad un grave incidente<br />

<strong>di</strong>sse ad<strong>di</strong>o alla sua attivitÉ da professionista nel 1954.<br />

La rivalitÉ tra Coppi e Bartali Ç stata nel secondo dopoguerra uno <strong>degli</strong> argomenti sportivi piÖ<br />

<strong>di</strong>battuti d'Italia: una delle piÖ famose rivalitÉ sportive del mondo del ciclismo. Tale rivalitÉ era<br />

vista all’epoca come una metafora per la sud<strong>di</strong>visione politica e sociale del paese, <strong>di</strong>viso tra<br />

movimenti <strong>di</strong> ispirazione laica (impersonati da Coppi) e d’influenza cattolica (che Bartali<br />

rappresentava con la sua devozione e i suoi riti della tra<strong>di</strong>zione popolare). Con le prime elezioni<br />

della neonata Repubblica Italiana, Coppi e Bartali <strong>di</strong>vennero i simboli dei due principali partiti<br />

politici in lizza, il Partito Comunista Italiano e la Democrazia Cristiana: Coppi era definito<br />

comunista, mentre Bartali era il democristiano. Questa <strong>di</strong>visione era, perÑ, soprattutto strumentale<br />

e poco aderente alla realtÉ dei fatti: Coppi e Bartali, infatti, erano stati ricevuti insieme dal Papa.<br />

Tuttavia, la forte immagine cattolica-democristiana <strong>di</strong> Bartali necessitava una figura in antitesi che<br />

rappresentasse i movimenti socialisti, per cui Coppi venne eletto a simbolo dei partiti <strong>di</strong> quest’area,<br />

che si identificavano anche con la laicitÉ del campione. Cfr. a tale proposito GIORGIO CALCAGNO,<br />

Bartali e Luzi, “La Stampa”, 20 febbraio 1994.<br />

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