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Vieni dunque presto a Firenze e vieni ex pleno corde, com’Ç bello e augurabile per<br />

sä e per gli amici. Mi <strong>di</strong>spiace che tu non ti sia voluto trattenere i sol<strong>di</strong> della<br />

stanza: 10 dove andrÑ questa volta? Siamo tutti molto poveri e allora perchä farsi i<br />

complimenti?<br />

Di’ a Ferruccio 11 che mi prepari le recensioni e, magari, il saggio su Nievo. 12 Tu<br />

non farai niente? 13 Dovrei ringraziare Giorgio Petr.[occhi] 14 <strong>di</strong> due recensioni che<br />

mi ha inviate. 15 Ti abbraccio affettuosamente, il tuo<br />

Annotazioni<br />

52<br />

Mario<br />

Lettera autografa, 1 foglio recto, s. d. e s. i. Datazione desumibile dai seguenti<br />

contenuti testuali: Spagnoletti sta lavorando alla sua prima Antologia; Luzi fa<br />

riferimento all’articolo <strong>di</strong> Giansiro Ferrata, Fallacara e Parronchi, pubblicato su<br />

“Primato” nel luglio 1941; il poeta Ç in attesa <strong>di</strong> alcune recensioni da parte <strong>di</strong><br />

luglio 1941, pp. 15-16, in cui appunto Ferrata asseriva: çSu Parronchi come ora su Fallacara, Ç<br />

passata in ispecie la poesia <strong>di</strong> Luzi, rispettivamente nella voce o nell’eco d’una esperienza<br />

colturale rifatta ai testi <strong>di</strong> Maulnier, al “petrarchismo” <strong>di</strong> ScÇve e a quello <strong>di</strong> Giovanni Della Casa<br />

movendo da un sensibilismo “metafisico” che certe simpatie per Foscolo e Swinburne, il ri<strong>di</strong>colo<br />

dannunziano, un’aria neo-cattolica e i verbi <strong>di</strong> Breton svariano, non esclusivamenteé.<br />

10 Mario Luzi si riferisce ai sol<strong>di</strong> per la stanza della pensione presso la quale Spagnoletti<br />

alloggiava a <strong>Roma</strong> e che aveva messo a <strong>di</strong>sposizione dell’amico in occasione delle sue venute<br />

nella Capitale per il lavoro presso “Il Libro Italiano”.<br />

11 Ferruccio Ulivi (Borgo San Lorenzo, Firenze 1912 – <strong>Roma</strong>, 2002), laureatosi in Giurisprudenza<br />

a Firenze nel 1934, fece il suo appren<strong>di</strong>stato letterario tra le redazioni <strong>di</strong> storiche riviste come<br />

“Letteratura” e “Campo <strong>di</strong> Marte” e il circolo de Le Giubbe Rosse, dove conobbe Mario Luzi e<br />

Giacinto Spagnoletti.<br />

12 Di Ferruccio Ulivi nella rubrica çLetture italianeé, in “Il Libro Italiano”, VI, 1, gennaio 1942,<br />

alle pp. 59-61, si trova solo la recensione a Cesare Pavese: Paesi tuoi, mentre non c’Ö traccia del<br />

saggio su Ippolito Nievo. Che tuttavia Ferruccio Ulivi potesse al tempo condurre stu<strong>di</strong> sul Nievo si<br />

ricava anche da un suo volume dal titolo Il romanticismo <strong>di</strong> Ippolito Nievo, pubblicato poi nel<br />

1947 (<strong>Roma</strong>, Veritas).<br />

13 Giacinto Spagnoletti consegnerÉ a Luzi, sempre per la rubrica çLetture italianeé, <strong>di</strong>verse<br />

recensioni: a Gianna Manzini, Venti racconti, in “Il Libro Italiano”, VI, I, gennaio 1942, pp. 56-58;<br />

a Giovanni Battista Angioletti, Donata, VI, 3, marzo 1942, pp. 177-178; a Romeo Giovannini,<br />

Anacreontiche, VI, 4, aprile 1942, pp. 253-254, ed altre cui si farÉ esplicito riferimento piÖ oltre.<br />

14 Giorgio Petrocchi (Tivoli, 1921 – <strong>Roma</strong>, 1989) e Giacinto Spagnoletti si conobbero, all’incirca<br />

nel 1938, a <strong>Roma</strong> nelle aule de “La Sapienza” dove entrambi erano studenti. Nella medesima<br />

cerchia d’amicizie si trovavano anche TotÑ Calef, Nello SaÄto, Carlo Laurenzi, Gabriele Bal<strong>di</strong>ni,<br />

Giame Pintor e altri.<br />

15 Nella rubrica çLetture italianeé compare, perÑ, a firma <strong>di</strong> Giorgio Petrocchi solo una recensione<br />

ad Arrigo Benedetti, Le donne fantastiche, “Il Libro Italiano”, VI, 4, aprile 1942, pp. 240-241.

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