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Arrivi perfino a <strong>di</strong>re che vincere un premio Siena 648 equivale ad andare a scuola, a<br />

lavorare alla R.A.I.! Eh no! Dipende da te fare degnamente lezione, <strong>di</strong>pende da te<br />

lavorare decorosamente alla R.A.I. â questo lassismo il risultato delle tue<br />

amarezze <strong>di</strong> operatore politico e <strong>di</strong> testimone? Le mie sono tutte <strong>di</strong>verse.<br />

Tu ve<strong>di</strong> dove mi ha condotto la mia “<strong>di</strong>fficoltÉ”. Mi si nega perfino ciÑ che<br />

qualunque raffazzonatore <strong>di</strong> testi scolastici ha sempre ottenuto, sono rimasto uno<br />

dei due o tre professori sbarcati nel liceo scientifico dal quale tutti gli altri hanno<br />

emigrato verso li<strong>di</strong> migliori.<br />

Non vorrei che ti capitasse questo, certo. Ti voglio bene come a un cadetto… Ma<br />

non vorrei neppure che tu liquidassi a buon mercato<br />

Foglio 1 verso<br />

gli averi della tua sacrestia che mi rifiuto <strong>di</strong> credere fossero proprio <strong>di</strong> similoro;<br />

voglio <strong>di</strong>re le tue ragioni, ciÑ in cui hai creduto finora. E non essere immobili, non<br />

essere prigionieri, vorrÉ proprio <strong>di</strong>re essere in balia della prima ventata che passa<br />

sul selciato? adottare punti <strong>di</strong> vista cosÄ comuni, assecondare <strong>di</strong>scorsi cosÄ<br />

intimamente grigi? Guarda, non voglio riferirmi soltanto agli argomenti con i<br />

quali tenti <strong>di</strong> giustificare l’episo<strong>di</strong>o del premio (se ha bisogno, poi, <strong>di</strong><br />

giustificazione), 649 ma al pericoloso potere <strong>di</strong> corruzione che ha la tua debolezza<br />

(corruzione intellettuale piÖ che altro) se devo prendere per buone le parole della<br />

tua lettera.<br />

Ma ora non parliamone piÖ; la circostanza Ç insignificante, spero proprio che lo<br />

sia, che non significhi cioÇ altro. Ma dovrai rior<strong>di</strong>nare le idee, in ogni caso. E via<br />

quel putrefatto, via quel crepuscolarismo (che invece ti sta tanto a cuore!): “anche<br />

vivere Ç una debolezza…” Che cattiva letteratura vai rimuginando? Per aprirti<br />

ancor meglio gli occhi – a tuo esclusivo uso e profitto: guarda come il Fior.[entino]<br />

Ç capace <strong>di</strong> mentire e imbrogliare. Ti aveva, contrariamente alla veritÉ, giÉ<br />

assicurato la mia accettazione! 650 Se tanto mi dà tanto…<br />

648 Cfr. Ivi, la lettera CXVI, nota 643.<br />

649 Ibidem.<br />

650 Ibidem.<br />

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