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improvvisatori, uomini impreparati, privi <strong>di</strong> una vera coscienza. Ora, in nome <strong>di</strong><br />

tutto il nostro “umanesimo”, del fondo secolare <strong>di</strong> esso, mi pare, carissimo, <strong>di</strong><br />

poterti avvisare che questa nostra vecchia, bestemmiata e amatissima Italia, Ç<br />

chiamata a sostenere sulle sue spalle o meglio nelle sue viscere, ancora una volta,<br />

una lotta senza quartiere, definitiva, per la fisionomia stessa dell’uomo.<br />

Avere coscienza <strong>di</strong> ciÑ Ç il nostro primo dovere e il nostro, sia pure ultimo,<br />

orgoglio. Da mezzo secolo, contro le apparenze che colpiscono i fatui, il nostro<br />

paese ha ripreso quella posizione determinante che gli fu propria per molti secoli;<br />

determinante, intendo <strong>di</strong>re, non nel senso esclusivamente politico. Determinante<br />

non riguardo alla potenza, ma all’esistenza <strong>degli</strong> uomini. Non c’Ç dubbio che tutto<br />

ciÑ a cui l’uomo moderno tende nel bene e nel male, Ç venuto qui alla luce prima e<br />

piÖ nettamente che altrove. Non posso sopportare coloro che ritengono il fascismo<br />

una semplice parentesi della nostra storia nazionale. Bisogna essere ciechi per non<br />

vedere 224 che, affrettata dalla nostra sensibilità “critica”, dalla nostra centralità<br />

rispetto ai problemi, Ö quella una forma, data brutalmente e passionalmente, a un<br />

universale dell’uomo moderno, la rivelazione, anzi, in concreto, <strong>di</strong> universale<br />

latente nell’uomo moderno che ora, piç impreciso e meno netto,<br />

Foglio 2 recto<br />

si rivela in ogni aspetto della vita privata e internazionale. Gli antifascisti che<br />

parlano per slogans, che non sanno altro che vantarsi della loro <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza alla<br />

<strong>di</strong>ttatura, che fanno quei bei <strong>di</strong>scorsi alla Costituente, 225 non hanno coscienza <strong>di</strong><br />

ciÑ che Ç stato ed Ç tuttora il fascismo mentre magari lo hanno sinceramente<br />

combattuto ed hanno dato una bella prova d’istinto. Ma questo universale,<br />

appunto in quanto tale, esiste nel mondo; noi lo abbiamo rivelato e esperimentato<br />

piÖ concretamente <strong>di</strong> tutti; e non si fa niente finchä non si trova altrettanto<br />

concretamente come salvare nell’animo moderno l’uomo. Poichä a questo tende la<br />

224 Scritto su rasura.<br />

225 L’Assemblea Costituente fu eletta il 2 giugno 1946. IniziÜ i lavori nominando, il 28 giugno<br />

1946, Enrico De Nicola capo provvisorio dello Stato. I deputati eletti all’Assemblea Costituente<br />

furono 556, con la seguente <strong>di</strong>stribuzione delle forze politiche: 207 democristiani, 115 socialisti,<br />

104 comunisti, 71 delle destre, 23 repubblicani, 10 azionisti e <strong>di</strong> gruppi vicini, 26 <strong>di</strong> varia<br />

collocazione politica.<br />

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