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tutti i tempi: Ç un lavoro che c’impegna molto e mi ha quasi tolto la possibilitÉ <strong>di</strong><br />
pensare ad altro. 205 Ne speriamo tuttavia un notevole profitto.<br />
Qui tutti bene; perfino una partita <strong>di</strong> calcio tra pittori e scrittori con Traverso e<br />
Bigongiari terzini, Landolfi commissario unico; Montale 206 capitano d’onore; io e<br />
Sandro consiglieri tecnici. Si giocherà domenica prossima allo Sta<strong>di</strong>o.<br />
Hai saputo della morte del padre <strong>di</strong> Carlino? 207<br />
202<br />
Le quattor<strong>di</strong>ci poesie del 1945 <strong>di</strong> Quaderno gotico ebbero una prima stampa sulla rivista<br />
“Inventario”, I, 1, primavera 1946, pp. 34-41.<br />
“Inventario”. Rivista quadrimestrale <strong>di</strong> critica e letteratura fondata a Firenze nel 1946 da Luigi<br />
Berti e Renato Poggioli. La rivista, che ebbe il merito <strong>di</strong> far conoscere in Italia gli autori piÖ in<br />
vista della letteratura anglo-americana, aveva carattere antologico tant’Ç che sulle sue pagine<br />
uscirono, oltre a Quaderno gotico <strong>di</strong> Luzi, La primavera hitleriana <strong>di</strong> Montale, testi <strong>di</strong> Ungaretti,<br />
Melville, Pasternak, Dylan Thomas, Quasimodo, ecc.<br />
Luzi conobbe Luigi Berti e Renato Poggioli in ambiente universitario e si frequentarono presso il<br />
caffÇ letterario in piazza San Marco.<br />
203<br />
Potrebbe trattarsi dell’uscita, dopo l’anticipazione in rivista, dei testi poetici che compongono il<br />
canzoniere amoroso <strong>di</strong> Quaderno gotico, pubblicato presso l’e<strong>di</strong>tore Vallecchi nel 1947 (cfr. Ivi, la<br />
lettera XXXIV, nota 213).<br />
204<br />
Tommaso Landolfi (Pico, Frosinone, 1908 - <strong>Roma</strong>, 1979) e Mario Luzi si conobbero nella<br />
primavera del 1937 a Firenze presso il CaffÇ “San Marco”; successivamente collaborarono alla<br />
realizzazione dell’Anthologie de la poÅsie lyrique franÇaise, pubblicata nel 1950. Spagnoletti<br />
conobbe, invece, Landolfi nel 1942: “lo stesso giorno” – ricordava – “del ’42 in cui mi mossi da<br />
<strong>Roma</strong> per incontrare Montale” (cfr. GIACINTO SPAGNOLETTI, Landolfi, il grande giocatore, in<br />
IDEM, I nostri contemporanei. Ricor<strong>di</strong> e incontri, cit., pp. 63-68: p. 64).<br />
205<br />
TOMMASO LANDOLFI, MARIO LUZI, Anthologie de la poÅsie lyrique franÇaise, Firenze, Sansoni,<br />
1950.<br />
206<br />
L’esperienza fiorentina <strong>di</strong> Eugenio Montale (Genova, 1896 – Milano, 1981) ebbe inizio nel<br />
1927 quando, per l’appunto, si trasferÄ a Firenze e, nel 1929, assunse la <strong>di</strong>rezione del prestigioso<br />
Gabinetto scientifico-letterario Vieusseux. Mario Luzi conobbe Montale nel 1930 a Firenze<br />
proprio presso il Gabinetto Viesseux. L’incontro con il grande poeta fu, perÑ, per il giovane<br />
studente Mario Luzi deludente: çAndai a trovare quest’uomo seduto <strong>di</strong>etro alla scrivania<br />
illuminata da un paralume verde. Ci fu un imbarazzo anche perchä lui era timido, ed io molto<br />
giovane, e non mi seppe <strong>di</strong>r nulla. Allora me ne andai via, <strong>di</strong>cendo fra me e me “mai piÖ andrÑ a<br />
trovare Montale”. Invece piÖ avanti lo conobbi meglio al caffÇé (MARIO LUZI, Cantami qualcosa<br />
pari alla vita, ForlÄ, Nuova Compagnia E<strong>di</strong>trice, 1996, p. 36 (e, anche per quanto concerne i<br />
rapporti Spagnoletti-Montale, cfr. Ivi, Premessa, pp. XVII-XIX). In quegli anni Montale frequentÑ<br />
il noto caffÇ <strong>degli</strong> ermetici Le Giubbe Rosse e fu uno dei principali animatori della vita<br />
intellettuale fiorentina: fece amicizia con i maggiori scrittori italiani del tempo, fra cui Elio<br />
Vittorini e Carlo Emilio Gadda, approfondendo la conoscenza della cultura europea. Dal 1938,<br />
costretto ad abbandonare il Vieusseux per non aver voluto aderire al fascismo, Eugenio Montale,<br />
fino alla fine della guerra, si guadagnÑ da vivere attraverso collaborazioni a riviste e soprattutto<br />
grazie all’attivitÉ <strong>di</strong> traduttore, non trascurando la poesia. Nel 1948 si trasferÄ a Milano, dove<br />
lavorÑ fino al 1973 come redattore e critico letterario del “Corriere della Sera” e del “Corriere<br />
d’Informazione”. Giornalista affermato, fu autore <strong>di</strong> interessanti articoli <strong>di</strong> attualitÉ culturale e<br />
politica, recensioni musicali (raccolte nel 1981 nel volume Prime alla Scala), reportages <strong>di</strong><br />
viaggio in <strong>di</strong>versi paesi del mondo (raccolti nel 1969 nel volume Fuori <strong>di</strong> casa) e brevi racconti, la<br />
maggior parte dei quali costituiranno il volume Farfalla <strong>di</strong> Dinard pubblicato nel 1958.<br />
Considerato il piÖ grande poeta italiano vivente, modello <strong>di</strong> cultura laica e liberale, nel 1967 fu<br />
nominato Senatore a vita ed insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1975.<br />
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