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Recto<br />
Carissimo,<br />
IX.<br />
64<br />
12 maggio [1942] (t.p.)<br />
12/5<br />
grazie della recensione a Pratolini. 70 Se tu potessi domani mercoledÄ spe<strong>di</strong>rmi per<br />
espresso il Trompeo benissimo; altrimenti lo lasceremo al prossimo numero. 71<br />
Mi Ç piaciuta molto la lettera a Betocchi; 72 la ritengo senz’altro la tua cosa piç<br />
aperta e decisa. Tanto piç grande Ö quin<strong>di</strong> l’aspettazione per quella che <strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />
aver in<strong>di</strong>rizzato a me.<br />
Mi occorrerebbe intanto un piacere da te: ho bisogno <strong>di</strong> un certificato <strong>di</strong><br />
citta<strong>di</strong>nanza italiana che soltanto il Municipio <strong>di</strong> Parma puÜ rilasciarmi essendo<br />
ancora residente in quella città. 73 Scrissi tempo fa alla Signora MarchiÑ, mia<br />
vecchia affittuaria, in Borgo Riccio 5, piano ultimo, sopra al Marchese Annibale.<br />
Non ho avuto risposta. Vorresti chiederle che cosa ha fatto; e se non avesse fatto<br />
niente potresti andare tu in Comune? Ti sarei molto grato.<br />
70 La recensione <strong>di</strong> Spagnoletti a Via de’ Magazzini <strong>di</strong> Vasco Pratolini fu pubblicata nella rubrica<br />
çLetture italianeé, in “Il Libro Italiano”, VI, 5, maggio 1942, pp. 324-326.<br />
71 La recensione <strong>di</strong> Spagnoletti a Il lettore vagabondo <strong>di</strong> Pietro Paolo Trompeo fu pubblicata in<br />
effetti nel numero doppio successivo, sempre nella rubrica çLetture italianeé, in “Il Libro Italiano”,<br />
VI, 7-8, luglio-agosto 1942, pp. 482-484.<br />
72 Carlo Betocchi (<strong>Tor</strong>ino, 1899 – Firenze, 1986) visse quasi tutta la sua vita a Firenze ed Ç stato<br />
tra i primi interlocutori e amici <strong>di</strong> Mario Luzi. I due si conobbero nel 1933 ad una delle riunioni<br />
del sabato del “Frontespizio”, rivista fondata nel 1929 a Firenze, cui aderirono ben presto la<br />
maggior parte <strong>degli</strong> intellettuali cattolici antifascisti, ed alla quale anche Luzi iniziÑ a collaborare<br />
nel 1935 su invito <strong>di</strong> Nicola Lisi e Carlo Bo. Betocchi fu, inoltre, dal 1958 e fino alla fine della<br />
rubrica nel 1977, redattore de “L’Approdo letterario”, occupandosi principalmente dell’e<strong>di</strong>zione<br />
ra<strong>di</strong>ofonica.<br />
Mario Luzi ha de<strong>di</strong>cato a Carlo Betocchi la poesia Nel corpo oscuro della metamorfosi, in<br />
occasione dei “suoi meravigliosi settanta anni”, apparsa per la prima volta su “L’Approdo<br />
letterario”, n.s. XV, 46, aprile-giugno 1969, pp. 154-166, poi accolta in Su fondamenti invisibili<br />
(Milano, Rizzoli, 1971). Giacinto Spagnoletti e Carlo Betocchi si conobbero, invece, intorno al<br />
1938 a Firenze (cfr. Ivi, Premessa, p. VIII). Il critico ha lasciato un toccante ricordo dell’amico nel<br />
saggio intitolato Betocchi, un “amico” <strong>di</strong> Dio, in I nostri contemporanei. Ricor<strong>di</strong> e incontri, cit.,<br />
pp. 74-78; ed inoltre si segnala, sempre <strong>di</strong> Giacinto Spagnoletti, lo scritto L’ardore <strong>di</strong> Betocchi, in<br />
Poesia italiana contemporanea, Milano, Spirali, 2003, pp. 306-324.<br />
73 Mario Luzi nel 1938 fu nominato professore straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Latino e Storia all’Istituto<br />
Magistrale “Macedonio Melloni” <strong>di</strong> Parma. InsegnÜ a Parma fino al gennaio 1941.