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na’ 3 , ‘Venetia et Histria’ 4 , corrispondono aree con precisa identità storica e amministrativa.<br />

Nella letteratura di settore tali definizioni sono talvolta adottate in modo indifferenziato<br />

al pari di sinonimi 5 . L’obiettivo della ricerca, ovvero l’analisi dei contatti, nella<br />

sfera del ‘sacro’, tra elemento romano ed elemento ‘indigeno’, comporta l’esigenza di<br />

circoscrivere, con precisione estrema, il contesto (geografico, etnografico, poleografico)<br />

di appartenenza. «Le religioni dell’Italia antica non possono essere considerate come<br />

delle suddivisioni locali di una religione universale, italica o romana; esse formano dei<br />

micro-sistemi omologhi ma autonomi. Bisogna dunque studiare le testimonianze sulla<br />

vita religiosa nel loro contesto geografico, istituzionale e sociale» 6 . A questa fondamentale<br />

necessità si contrappone, però, il fatto che spesso non esiste un rapporto univoco<br />

tra ethnos e unità territoriale istituzionalmente definita: si può, infatti, riscontrare la<br />

(intorno al 102 a.C.). Per una cronologia alta, anteriore all’età sillana, anche Rossi 1991a, p. 513, Rossi<br />

2008, p. 149. Secondo Marino 1984, p. 167, la Cisalpina non fu mai rivestita dello statuto di provincia; per<br />

Ausbüttel 1988, pp. 117-122, invece, il passaggio a provincia sarebbe avvenuto con un processo graduale e<br />

spontaneo e non per decisione politico amministrativa. Sulla questione cfr. Sartori 1994, pp. 16-17, Bandelli<br />

1998b, p. 153, Buchi 1999, p. 306. Sulla soppressione della provincia e il suo inserimento nell’Italia,<br />

cfr. Bandelli 1986, p. 46, Luraschi 1986, pp. 61-62, zaccaria 1986, pp. 65-66, Capozza 1987, p. 24,<br />

Buchi 1989, pp. 211-212, Laffi 1990, pp. 170-175, Laffi 1992, pp. 10-12, 16-23, Sartori 1994, p. 20.<br />

I confini della provincia Cisalpina erano costituiti dalle Alpi, a nord, dal fiume Varo, a nord/ovest, dall’Arno,<br />

a sud/ovest, e dal Rubicone, a sud/est, cfr. Laffi 1992, pp. 6-7 con bibliografia precedente. Quanto al<br />

confine nord-orientale della Gallia Cisalpina, un cippo delimitante i confini tra l’agro di Aquileia e quello<br />

di Emona ha permesso di attribuire anche il secondo all’Italia romana, quanto meno dal periodo augusteotiberiano.<br />

Sul confine orientale, cfr. Starac 1993-1994, pp. 5-37, Vedaldi Iasbez 2000, pp. 329-352,<br />

Šašel Kos 2002, cc. 245-260, Šašel Kos 2003, pp. 373-382, zaccaria 2009a, p. 79, zaccaria 2009b, pp.<br />

73, 80. Sull’annessione dell’Istria, Šašel Kos 2000, pp. 286-288. Sui problemi connessi all’inquadramento<br />

della Gallia Cisalpina, cfr. Bandelli 1986, pp. 43-64, Bandelli 1988a, Bandelli 1988c, pp. 105-116,<br />

Bandelli 1999, pp. 285-301, Bandelli 2004b, pp. 15-27, Bandelli 2009b, pp. 41-42.<br />

3 Con questo termine si può intendere sia l’area geografica a nord del Padus, sia la Regio XI augustea.<br />

Per quanto riguarda la prima accezione, la distinzione tra una Transpadana e una Cispadana assume un valore<br />

significativo in termini di ‘romanizzazione amministrativa’, cfr. le osservazioni proposte da Galsterer<br />

1991, p. 167. Plin. nat. 3, 49 documenta che la Regio XI era denominata Transpadana, benché tale distretto<br />

comprendesse solo la parte occidentale dell’intero territorio transpadano. Cfr. anche Tac. hist. I 70, 2: firmissima<br />

Transpadanae regionis municipia, Mediolanum ac Novarium et Eporediam et Vercellas. Sul concetto di<br />

Transpadana Italia, cfr. Vedaldi Iasbez 1985, pp. 7-47.<br />

4 Venetia et Histria designa sia la provincia tardo-imperiale, sia, convenzionalmente, l’unità amministrativa<br />

definita da Augusto Regio X. È necessario, però, ricordare che tale denominazione compare in fonti<br />

tarde ed indica propriamente la provincia istituita da Diocleziano; cfr. zaccaria 1986, pp. 73-78, 100-101,<br />

Galsterer 1994a, pp. 313-314 (con alcune riserve). Sulla questione, cfr. Laffi 2007, pp. 100-101. Sulla<br />

definizione in letteratura della Venetia come territorio a nord del Po, cfr. Chiabà 2009a, p. 221. Sartori<br />

1991, pp. 483-495, distingue una Venetia prima, riferibile ai Veneti antichi, una Venetia secunda romana,<br />

una Venetia tertia veneziana.<br />

5 Non è raro, per esempio, l’uso di ‘Cisalpina’ in luogo di ‘Transpadana’.<br />

6 Coarelli, Scheid 2008, p. 5.<br />

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