21.06.2013 Views

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

175<br />

patavium e il suo territorio<br />

Come si è detto, il rapporto amichevole tra Roma e Patavium 948 fu scandito dal<br />

comune patrimonio leggendario, abilmente sfruttato da entrambe le parti, in molte<br />

occasioni; non mancarono, tuttavia, momenti di ‘discordia’ 949 .<br />

Secondo la testimonianza di Livio, nel 174 a.C. i Patavini si rivolsero al Senato romano<br />

per sedare un conflitto intestino 950 . Le contraddizioni contenute nel passo non<br />

permettono di stabilire con certezza né l’ ‘arbitro’ della contesa, benché oggi trovi un<br />

generale consenso l’idea di individuarlo proprio in M. Aemilius Lepidus 951 , né la natura<br />

giuridica dell’intervento 952 , né la causa della seditio, da alcuni individuata proprio<br />

948 E più in generale con i Veneti, su cui cfr. a titolo esemplificativo Buchi 1989, pp. 191-194, Buchi<br />

1993, p. 15, Gregori 1994, p. 226, Bandelli 1999, p. 289.<br />

949 Sintomo di discordia, ma relativa alla fase imperiale, è stata considerata l’accesa discussione seguita<br />

alla richiesta dei primores della Gallia Comata di accedere agli honores in Roma, tramandata da una notizia<br />

di Tacito. In tale occasione, alcuni senatori a latere del loro diniego aggiunsero: «an parum quod Veneti et<br />

Insubres curiam inruperint, nisi coetus alienigenarum velut captivitas inferatur», Tac. ann. 11.23.1-3, Capozza<br />

1987, p. 10. Cfr. anche Sartori 1981, pp. 148-149. Braccesi 1984, pp. 110-111, ha incluso tra i momenti<br />

di antitesi tra Roma e Patavium anche l’episodio di Publio Clodio Trasea Peto, specificando, tuttavia,<br />

come «in questo frangente non bisogna equivocare: il contrasto non è più espressione di rivalità etniche o<br />

politiche, ma semplice attrito fra centro e periferia». E ancora: «L’antitesi Nerone-Trasea si riduce così in<br />

un ampio antagonismo fra Roma e Padova, ovvero fra tirannide e libertà; che però, è semplice contrasto fra<br />

centro e periferia, seppure con proiezione in un contesto ideologico su cui si staglia, prepotentemente il fantasma<br />

di Antenore a gettare ombra sulla patria di Enea e del suo ultimo, indegno, successore». Sull’episodio<br />

del senatore patavino, costretto al suicidio con la moglie Arria dall’ostilità di Nerone, che lo accusava, tra le<br />

altre cose, di essersi impegnato nell’organizzazione dei ludi cetasti più che per i Iuvenalia, cfr. Sartori 1981,<br />

pp. 152-161, Capozza 1987, pp. 38-39, Braccesi, Coppola 2002, pp. 22-23.<br />

950 Liv. 41.27.3-4.<br />

951 Lo storico individua, infatti, l’arbitro della contesa in M. Aemilius Lepidus, che assunse, però, nel<br />

175 a.C. la carica. La contraddizione potrebbe dipendere da una discrepanza tra la cronologia locale e quella<br />

di Roma, ma è altresì possibile che derivi dalla quasi completa omonimia tra Q. Mucius Scaevola, console<br />

con S. Postumius Albinus nel 174 a.C., e P. Mucius Scaevola che fu collega di Lepidus nel 175 a.C.: l’intervento<br />

del 174 a.C. andrebbe quindi assegnato ad Albinus e non a M. Aemilius Lepidus. Livio, infine, avrebbe<br />

potuto equivocare la magistratura di Lepidus che avrebbe ricoperto il proconsolato in luogo del consolato.<br />

Sulle diverse ipotesi, cfr. Harris 1977, p. 287, nt. 23, Sartori 1981, pp. 108-109, Capozza 1987, pp.<br />

17-1. M. Aemilius Lepidus era certamente leader di un articolato sistema clientelare nell’Italia settentrionale:<br />

console e costruttore della via Aemilia nel 187 a.C., tutore nello stesso anno degli interessi dei Cenomani,<br />

triumviro coloniario a Mutina e Parma nel 183 a.C., pontifex maximus nel 180 a.C., censore nel 179 a.C.,<br />

console nel 187 a.C. e nel 175 a.C., princeps senatus dal 179 a.C. al 152 a.C., fondatore di Regium Lepidi,<br />

possibile iniziatore delle bonifiche padane, triumviro coloniario a Luna nel 177 a.C., decemviro per la distribuzione<br />

dell’ager Ligustinus et Gallicus nel 173 a.C., partecipe ad una ambasceria inviata nel 170 a.C. presso<br />

il rex di alcune genti alpine contigue al territorio di Aquileia. Sul personaggio, cfr. Brizzi 1979, pp. 381-394,<br />

Brizzi 1987, pp. 37-38, 41-53, Bandelli 1987 p. 66, nt. 16, Bandelli 1988a, pp. 23-24, Rossignani 1995a,<br />

pp. 61-75, Bandelli 1998a, p. 39, Bandelli 1998b, p. 151, Bandelli 1999, pp. 287-288, Cenerini 2000, p.<br />

25, Bandelli 2005, pp. 66-67, nt. 29, nt. 30, Bandelli 2007a, p. 19.<br />

952 Secondo Càssola 1972, pp. 54-55, l’invio di un console potrebbe essere indicativo di un rapporto<br />

di sudditanza e non di alleanza, poiché «agli alleati i romani mandavano ambasciatori, legati, ad esercitare<br />

funzioni di arbitri». Sartori 1981, pp. 108-109, prospetta, seppur con prudenza, l’ipotesi di una sorta di

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!