21.06.2013 Views

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

59<br />

questioni di metodo<br />

alcune fonti è tale da permettere non solo di postulare la presenza di un luogo di culto e<br />

di proporne la collocazione nel tessuto urbanistico antico, ma perfino di avanzare, ovviamente<br />

con tutte le cautele del caso, considerazioni circa le motivazioni politico-religiose<br />

connesse alla sua fondazione.<br />

Il culto di Feronia, per esempio, sarebbe testimoniato nella città alto-adriatica da<br />

alcune dediche di età imperiale rinvenute tra le località di Monastero e Strazonara 285 .<br />

Si è, a ragione, riconosciuto che la prospettiva delle iscrizioni, tutte ascrivibili all’età<br />

imperiale, sia parziale per postulare la presenza proprio in questa zona extraurbana di un<br />

santuario a Feronia, quantunque alcuni aspetti connessi al culto e alle sfere di competenza<br />

della dea ‘ferina’, ben nota in ambiente volsco-sabino e, più in generale, italico 286 ,<br />

confermerebbero l’ipotesi.<br />

In ambito centro-italico, i santuari più importanti di Feronia, «divinità del<br />

margine» 287 , erano talvolta posti in spazi boschivi e in zone considerate di confine tra<br />

diversi territori, come nel noto caso del Lucus Feroniae, punto di incontro per Sabini,<br />

Latini, Etruschi e Falisci.<br />

Altri luoghi privilegiati erano le importanti vie di comunicazione nelle vicinanze delle<br />

quali potevano svolgersi mercati di una certa rilevanza 288 . Il modello ritenuto più vicino<br />

ad un eventuale santuario aquileiese a Feronia è stato considerato il tempio di Ariminum<br />

in cui Feronia era divinità al contempo garante delle attività emporiali marittime e dell’economia<br />

pastorale dell’entroterra. La presenza di Feronia ad Aquileia, introdotta forse<br />

per via gentilizia 289 , potrebbe, eventualmente, avere un’altra spiegazione; l’iscrizione che<br />

ricorda gli Aquatores Feronienses potrebbe, infatti, essere messa in relazione ad una delle<br />

prerogative di Feronia, preposta al risanamento e alla preparazione agricola dei terreni 290 .<br />

Relativamente alle fonti epigrafiche e ai problemi legati alla loro interpretazione un<br />

altro esempio mi sembra eloquente. I graffiti del santuario di Châteauneuf (Savoie) mostrano<br />

un uso estremamente preciso dei formulari votivi: in uno di questi testi ricorre il<br />

verbo profanare, nel senso raro di ‘offrire’. Ciò potrebbe significare o che l’autore della<br />

285 InscrAq 199, InscrAq 200. In generale sul culto di Feronia ad Aquileia, cfr. Fontana 1997a, pp. 224-<br />

226, Fontana 2004, pp. 402-403.<br />

286 Sull’origine volsco-sabina della dea, nota, per esempio, a Trebula Mutuesca, Narnia, Amiternum,<br />

Pisaurum, Terracina, cfr. Susini 1960, pp. 197-212, Cresci Marrone, Mennella 1984, p. 127, Prosdocimi<br />

1989, p. 534 e, da ultimo, Di Fazio 2012, pp. 379-408.<br />

287 de Cazanove 1993, p. 32. Per le qualità della dea, definita da alcuni solare, da altri delle messi, da<br />

altri ancora ctonia, cfr. Fontana 1997a, p. 224, con bibliografia precedente.<br />

288 Il santuario di Terracina si poneva all’incrocio tra la pedemontana e la via Appia, il Lucus Feroniae<br />

tra la via Tiburtina, la via Capenate e il raccordo con la Salaria.<br />

289 Cfr. Fontana 1997a, pp. 225-226, Fontana 2004, p. 403, nt. 10. La studiosa cita il caso di Pisaurum<br />

dove l’introduzione del culto di Feronia si deve alla gens Plaria; anche a Trebula Mutuesca il culto è in<br />

rapporto alla gens Petronia.<br />

290 Cfr. Fontana 2004, p. 403. Sull’iscrizione cfr. InscrAq 201.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!