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261<br />

aquileia e il suo territorio<br />

Il soggiorno di Augusto per periodi più o meno lunghi ad Aquileia è attestato dalle<br />

fonti proprio in relazione alle guerre pannoniche, condotte dapprima da Agrippa (14-12<br />

a.C.), quindi da Tiberio (dal 12 a.C. al 9 a.C.). Nel 10 a.C. Augusto ricevette nella città<br />

altoadriatica il re giudeo Erode il Grande e i due figli, Alessandro e Aristobulo, tra i quali<br />

si era aperto un aspro dissidio poi ricomposto dal princeps. La presenza, non sporadica,<br />

della famiglia imperiale ad Aquileia è testimoniata da un altro episodio significativo, la<br />

nascita nella città nell’11 a.C. dell’unico figlio di Tiberio e Giulia, morto probabilmente<br />

nello stesso anno 1459 .<br />

Si ritiene comunemente che i periodi di permanenza di Augusto ad Aquileia fossero<br />

ben più numerosi e prolungati rispetto a quanto registrato dalle fonti. Sono questi, del<br />

resto, gli anni in cui la politica del princeps rivolge una particolare attenzione alle regioni<br />

balcanico-adriatiche: nell’11 a.C. la provincia dell’Illirico, fino a quel momento assegnata<br />

al senato, fu attribuita al princeps, mentre la suddivisione amministrativa dell’Italia<br />

in undici regioni determinò probabilmente lo spostamento del confine dell’Italia dal<br />

Formio all’Arsia (13 o 12 a.C.?) 1460 .<br />

Sebbene non direttamente coinvolta negli scontri più sanguinosi tra Ottone e Vitellio<br />

prima e tra Vitellio e Vespasiano poi, che avvennero sulla linea del Po a Bedriacum e<br />

presso Cremona, Aquileia dovette ricoprire il ruolo di base logistica per le diverse legioni<br />

che transitavano nella pianura padana 1461 .<br />

Come ricorda Svetonio, Vespasiano fu acclamato proprio ad Aquileia, all’indomani<br />

della morte di Otone, ad opera dei reparti della Moesia e della Pannonia di stanza in città,<br />

e questo segnò in modo significativo il rapporto tra gli Aquileiesi e il nuovo imperatore che<br />

non mancò di dotare la città dei simboli di legittimazione del proprio potere personale.<br />

Della storia evenemenziale del periodo compreso tra il regno di Nerva e quello di<br />

Antonino Pio è noto molto poco, anche se questo si può a ragione considerare il periodo<br />

di maggiore prosperità del centro alto-adriatico 1462 .<br />

Più tardi, l’invasione dei Marcomanni e dei Quadi, contro i quali Aquileia funse da base<br />

operativa per le campagne di Marco Aurelio e di Lucio Vero, ebbe conseguenze importanti.<br />

attraverso l’importante via d’acqua rappresentata dal Po, cfr. Gabucci, Mennella 2003, pp. 87-99, Mercando<br />

2003, p. 172. Sul ruolo emporico di Aquileia, dalla fondazione al I secolo a.C., Bandelli 2009a,<br />

pp. 101-126.<br />

1459 Ios. A.J. 16.1.4.90-91, Svet. Tib. 7.5; Svet. Aug. 9.3, Svet. Aug. 20.3, D.C. 54.28.1-3, D.C. 31.1-<br />

3, D.C. 36.2-3, D.C. 54.31.2, D.C. 35.4. Sui soggiorni aquileiesi di Augusto cfr. Laffi 1987, pp. 59-60,<br />

Rossi 2003, pp. 169-170. Sulla presenza di Tiberio in relazione alla seconda guerra pannonica (6-8 d.C.) e<br />

alle spedizioni illiriche, cfr. Buchi 2003, pp. 177-179.<br />

1460 Bandelli 1998c, p. 160, Chiabà 2009b, pp. 17-18, con bibliografia precedente.<br />

1461 Tac. hist. 3.6.2, da ultimo Buchi 2003, pp. 195-197, con una rassegna dei documenti epigrafici<br />

relativi ai soldati che avevano militato nelle legioni impegnate nel conflitto.<br />

1462 Si vedano Buchi 2003, pp. 199-208 e Chiabà 2009b, pp. 18-19, con bibliografia precedente.

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