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fenomeno di interpretatio/identificatio di un originario nume locale 413 . È opinione diffusa,<br />

infatti, che l’accostamento di due teonimi sia indicativo di una fusione tra una<br />

divinità romana e di una indigena 414 . In anni recenti, Ralph Häussler ha tentato di<br />

dimostrare come spesso, pur con soluzioni diverse a seconda dei contesti, si tratti di<br />

attributi o apposizioni che specificano il potere di una divinità. Lo studioso propone<br />

il caso esemplificativo di Maponos, nome di un dio venerato in Britannia, ma anche,<br />

più semplicemente, aggettivo che significa «il figlio di dio». Le dediche indirizzate ad<br />

Apollo Maponos, secondo Häussler, potrebbero, quindi, anche essere lette come ad<br />

«Apollo, figlio di zeus» 415 .<br />

A margine di questi esempi, di per sé già estremamente indicativi circa la necessità<br />

di un rigoroso approccio analitico, non è trascurabile un altro dato ovvero che una stessa<br />

divinità potesse assolvere a più funzioni o distinguersi per diverse specificità. È stato<br />

notato, per esempio, che benché la competenza primaria di Mercurio fosse indirizzata<br />

alla dimensione lucrativa e alle transazioni commerciali, l’estensione della sua sfera d’azione<br />

fu tale da non poter più essere considerato interpretatio della principale divinità<br />

celtica, come invece generalmente si accetta 416 . Altrettanto si può dire, per esempio,<br />

cadro, Balatucairo, Baliticauro, Belatocairo, Belatucabro, Belatucagro, Belatucauro, Belleticauro, Blatucadro,<br />

Blatucauro), è documentato in Britannia da un buon numero di dediche (CIL VII, 294; CIL VII, 314; CIL<br />

VII, 337; CIL VII, 369; CIL VII, 874; CIL VII, 934; AE 1933, 130; AE 1929, 127; AE 1977, 517; AE<br />

1969/70, 294) anche associato a Marte (come CIL VII, 957; CIL VII, 746; CIL VII, 318; AE 1958, 99).<br />

Cfr., con carta di distribuzione, Birley 1986, pp. 60-61, fig. 5, Ireland 2008, p. 181, n. 342, p. 182, n.<br />

352. Se, come è stato proposto, Beleno costituisce una più tarda sostituzione di Belatukadrus e se la medesima<br />

continuità si prospetta per Mars, si dovrebbe, come logica conseguenza, presupporre una convergenza di<br />

sfera d’azione tra Beleno, Belatukadrus e Marte, fatto che resta però al momento non dimostrabile.<br />

413 Giorcelli Bersani 1999, p. 101, pensa all’assenza o a una parziale riuscita del fenomeno della<br />

interpretatio.<br />

414 Non è da escludere la possibilità che in una dedica due o più teonimi possano essere avvicinati senza<br />

l’aggiunta di un elemento congiunzione, come è stato dimostrato per alcune iscrizioni sacre greche, cfr.<br />

Fontana 1997a, pp. 90-91. A proposito delle formulazioni con più teonimi, in ambito medio-italico, Olivier<br />

de Cazanove ha suggerito, in via ipotetica, un rapporto di subordinazione tra divinità o un’indicazione<br />

santuariale, come ad esempio a Rossano la dedica mamertei mefitanoi, potrebbe essere rivolta «a Marte, che<br />

si trova nel santuario di Mefite», de Cazanove 1993, pp. 15-16.<br />

415 Sarebbero otto le dediche a Maponus, delle quali quattro in associazione ad Apollo, Green 1992,<br />

s.v. Mabon, p. 137; Green 1992, s.v. Maponus, p. 140; Delamarre 2003, s.v. mapo-, pp. 216-217; Botheroyd,<br />

Botheroyd 2004, s.v. Mabon, pp. 206-207; Botheroyd, Botheroyd 2004, s.v. Maponus, p. 216;<br />

Häussler 2008a, p. 39, Häussler 2008b, pp. 17-18. Una simile ipotesi è stata proposta per Mars Leucimalacus/Leucimalicus<br />

dove Leucetius avrebbe il significato di ‘brillante’, cfr. Giorcelli Bersani 1999, p. 109.<br />

416 Per l’ipotesi di una identificazione, cfr., fra gli altri, Rigato 2008, p. 237. Mercurio si configurava<br />

come custode dei percorsi viari e di coloro che di essi si servivano per lo sviluppo delle loro attività. Una<br />

particolare venerazione per il dio è, infatti, documentata per molte famiglie commerciali, Cresci Marrone<br />

2001b, p. 143. Mercurio fu anche protettore degli araldi, inventore della lira, guida agli Inferi, si vedano<br />

Combet Farnoux 1980, Combet Farnoux 1981, pp. 457-501. Sul culto di Mercurio cfr. Giorcelli<br />

Bersani 1999, p. 83, Šašel Kos 2008, pp. 294-295.<br />

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