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L’appartenenza ad edifici templari è stata proposta, con estrema prudenza, da Giovanna<br />

Tosi per un blocco frammentario di architrave-fregio con decorazione a bucrani, datato<br />

genericamente all’età romana, nonché per alcune basi marmoree d’altare, dubitativamente<br />

ascritte al I secolo d.C., sulla base di criteri stilistici. L’occasionalità dei ritrovamenti non offre,<br />

come suggerito da Tosi, «elementi storico-topografici atti a individuare edifici e aree di culto;<br />

possono soltanto indicare un aspetto abituale dell’urbanistica antica, la presenza numerosa<br />

di altari che conferivano sacralità anche a luoghi con funzione pubblica a carattere civile» 1029 .<br />

Nessuna indicazione utile al riconoscimento di luoghi di culto è ricavabile da grande<br />

e piccola plastica scultorea, anche a soggetto sacro, dalla glittica, dall’instrumentum. Ad<br />

esempio, il noto busto di Sileno di grandezza maggiore al vero, rinvenuto nel 1924 nelle<br />

vicinanze dell’antico porto fluviale, copia romana della seconda metà del II secolo d.C.<br />

di un originale ellenistico, potrebbe essere appartenuto tanto ad un luogo pubblico,<br />

anche a carattere religioso, tanto al giardino di una casa privata 1030 . Analogamente si è<br />

dato per assodato il valore cultuale dell’Heraklisos recuperato in occasione di uno sterro<br />

del 1928 in via zabarella, e se ne è proposta una funzione ‘commerciale’ anche in considerazione<br />

del luogo di rinvenimento a forte connotazione economico-mercantile 1031 .<br />

Come è stato dimostrato, però, non si può ragionevolmente escludere una sua funzione<br />

puramente decorativa così come la sua pertinenza ad un contesto abitativo 1032 .<br />

casa Parrocchiale: Testimonianze architettoniche 1994, p. 150, D.6. Rocchio di semicolonna addossata a un<br />

pilastro in trachite euganea (fine I secolo a.C.-inizi I secolo d.C.); Testimonianze architettoniche 1994, p. 150,<br />

D.7. Frammento di semicolonna addossata a un pilastro in trachite euganea (fine I a.C.-inizi I d.C.). Dalle<br />

mura della Chiesa di Santo Jacopo: Padova romana 1994, p. 171, F.1. Blocco frammentario di architrave-fregio<br />

con iscrizione sull’architrave NVCIA· SI (fine I secolo a.C.-inizi I secolo d.C.). Da luogo ignoto: Testimonianze<br />

architettoniche 1994, p. 124, A.4. Frammento di fusto di colonna in «Roman Stone». Colonna monumentale<br />

(metà I secolo a.C.); Testimonianze architettoniche 1994, p. 150, D.8. Rocchio di colonna in trachite euganea (I<br />

secolo a.C. ?); Testimonianze architettoniche 1994, pp. 150-151, D.9. Rocchio di colonna in trachite euganea (I<br />

secolo a.C. ?); Testimonianze architettoniche 1994, p. 151, D.10. Frammento di colonna in trachite euganea (I<br />

secolo a.C.); Testimonianze architettoniche 1994, pp. 154-155, D.19. Rocchio di colonna in pietra di Costozza<br />

(fine I secolo a.C.-inizi I secolo d.C.); Testimonianze architettoniche 1994, p. 160, E.3. Capitello tuscanico in<br />

pietra di Costozza (seconda metà I secolo a.C.); Testimonianze architettoniche 1994, p. 160, E.4. Capitello<br />

tuscanico in pietra di Costozza (seconda metà I secolo a.C.); Testimonianze architettoniche 1994, p. 160, E.5.<br />

Capitello tuscanico in pietra di Costozza (seconda metà I secolo a.C.); Testimonianze architettoniche 1994, p.<br />

162, E.8. Frammento di capitello corinzieggiante in marmo bianco (fine I secolo a.C.-inizi I secolo d.C.);<br />

Testimonianze architettoniche 1994, p. 170, E.20. Capitello corinzieggiante di pilastrino in marmo bianco (fine<br />

I secolo a.C.-inizi I secolo d.C.).<br />

1029 Tosi 1994b, p. 63.<br />

1030 Ghedini 1980, pp. 64-67, n. 26, Bonomi 1982, pp. 15-24, zampieri 1994, p. 132, fig. 192,<br />

Padova romana 2002, pp. 132-133, n. 13 (A. Bidoli, S. Grub).<br />

1031 Busana 2001, p. 127.<br />

1032 zenarolla 2008, pp. 81-84. Lo stesso vale per la collezione di bronzetti a soggetto sacro, molti<br />

dei quali decontestualizzati, conservati presso il Museo Archeologico agli Eremitani di Padova. La datazione<br />

delle statuette oscilla tra il I e il II secolo d.C., eccezion fatta per una statuina di Minerva, per la quale non<br />

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