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1. Notizie storiche<br />

Patavium e il suo territorio<br />

Tracciare un quadro organico ed esaustivo della storia di Patavium, dalla fase preromana<br />

a quella tardoantica, nei vari aspetti relativi all’assetto topografico, urbanistico e architettonico,<br />

all’organizzazione istituzionale e religiosa, alla struttura sociale e alla sua articolazione<br />

interna, si presenta come un’operazione di una certa difficoltà, soprattutto a fronte di una<br />

documentazione in costante incremento e, di contro, ancora pochi lavori di sintesi 931 .<br />

Ci si limita, pertanto, ad alcuni dati utili alla comprensione di quella che è stata<br />

definita «geografia cultuale» 932 .<br />

Polo di aggregazione originario di quella che divenne una tra le più fiorenti e opulentissimae<br />

città dell’Italia settentrionale fu il fiume Brenta-Medoacus 933 . Entro le anse del<br />

corso d’acqua si formò, tra la fine del IX e l’inizio dell’VIII secolo a.C., il primo insediamento<br />

patavino 934 ; e fu, anche in seguito, il fiume a determinare l’immagine urbanistica<br />

931 Si rivelano ancora fondamentali gli studi di Bassignano 1981, pp. 193-227 e Sartori 1981, pp.<br />

97-189. Una breve sintesi storica è proposta da Braccesi, Coppola 2002, pp. 17-23.<br />

932 L’espressione si ritrova in Scheid 2000a, p. 65.<br />

933 A proposito dell’assetto idrografico in età antica, la tesi a lungo dominante fu quella sostenuta a<br />

fine Ottocento da Andrea Gloria, secondo il quale l’insediamento sarebbe stato interessato dal corso di due<br />

fiumi, il Bacchiglione e il Brenta, a sua volta diviso nei rami maior e minor che raggiungevano indipendentemente<br />

il centro abitato. La tesi fu confutata da Luciano Bosio, il quale propose una ricostruzione ritenuta<br />

ancora oggi la più persuasiva. Il Brenta, denominato Meduacus, sarebbe stato l’unico fiume che attraversava<br />

la città con un corso serpeggiante. Il Bacchiglione, invece, è un fiume del quale non si conosce con certezza<br />

il nome antico e che forse aveva un percorso estremamente differente dall’attuale poiché, dopo aver lambito<br />

Vicetia, scorreva a mezzogiorno di Patavium per unirsi alle acque del Meduacus minor nella zona di Vallonga<br />

e sfociare, quindi, in laguna. Str. 5.1.7; Liv. 10.2.6; Plin. nat. 3.121. Gloria 1877, pp. 115-204, Bosio<br />

1981b, pp. 3-6, zaghetto 1993a, pp. 135-136, Bosio 1994, pp. 215-217, Violante 1996, pp. 53-55;<br />

Bonetto 2009a, pp. 12-14. Per un’analisi degli idronimi, cfr. Pellegrini 1981, pp. 81-82.<br />

934 Chieco Bianchi 1981, pp. 49-55, Gamba, Gambacurta, Ruta Serafini 2008, p. 52, Bonetto<br />

2009a, pp. 129-130.<br />

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