21.06.2013 Views

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

cover-Murgia_ 2013.pdf - OpenstarTs

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

l(ibertus) Menander 1107 . L’ipotesi, accolta da Loredana Capuis, seppur con qualche riserva<br />

1108 , e da Marta Sordi 1109 , ha trovato tra i suoi più convinti sostenitori Benedetta Rossignoli<br />

1110 che si spinge a proporre una connessione tra il culto patavino e quello a Lova di<br />

Campagna Lupia dove con Hera Argiva sarebbe venerata Artemide Etolica 1111 .<br />

Il presupposto comune alle due proposte è che la Iuno patavina sia la traduzione<br />

latina di una divinità altra, venetica o greca. Ciò può implicare, evidentemente, che<br />

Livio abbia compiuto l’equazione Reitia=Iuno o, in alternativa, Hera=Iuno. Ne deriva<br />

che nella seconda metà del I secolo a.C. doveva essere ancora attivo a Patavium un culto<br />

a Reitia, o ad Hera, e che Livio abbia usato il teonimo Iuno a beneficio dei suoi lettori,<br />

analogamente a quanto aveva fatto, per esempio, Cesare nella sua descrizione del pantheon<br />

gallico. Il teonimo Iuno, quindi, sarebbe usato in un certo senso impropriamente.<br />

Tuttavia non si vede per quale ragione il testo di Livio non possa rispecchiare una<br />

situazione reale: l’onere della prova spetta a chi afferma l’esistenza di un processo di identificazione<br />

e sostituzione da Reitia a Iuno o da Hera a Iuno senza il contributo esplicito<br />

delle fonti.<br />

Una lettura più attendibile può certamente emergere da un attento esame del lessico<br />

divino in Livio. Nell’accurata sintesi elaborata da Fabio Mora 1112 risulta evidente come<br />

il testo liviano contempli nomi di divinità ricordate in contesto latino, oltre che individualmente,<br />

in tre insiemi sistematici, cioè dodici coppie di divinità, sei gruppi ristretti e<br />

sette serie divine, completate da un accenno generico ad altre divinità. I raggruppamenti<br />

divini di ambito greco sono, invece, solo tre. I teonimi, attestati sempre nella versione<br />

latina, sono spesso associati ad epiteti sia in contesto italico, sia in quello greco.<br />

Nel caso specifico di Iuno, la dea è citata in ambito italico trentadue volte individualmente<br />

e sette in gruppi divini. È definita dodici volte Regina, otto Sospita, due Moneta,<br />

rispettivamente una volta sola Matuta e Lucina. Nel pantheon greco la dea ricorre nove<br />

volte, ed è chiamata Lacinia e Acraea.<br />

In contesti differenti da quello italico o greco i teonimi latini compaiono in rari<br />

casi: Giove, per esempio, è presente con centocinquanta occorrenze, ma solo due sono<br />

1107 CIL V, 2798.<br />

1108 Capuis 1993, p. 238: «Il richiamo ad Era-Giunone è avvalorato da Tito Livio laddove, a conclusione<br />

del racconto relativo all’impresa di Cleonimo, ricorda che ancora ai suoi tempi vivevano molte persone che<br />

avevano visto i trofei della vittoria, rostra navium spoliaque Laconum, esposti in un antico tempio di Giunone,<br />

in aede Iunonis veteri fixa. Sono riferimenti importanti, ma insufficienti e generici: Teopompo infatti non definisce<br />

i caratteri della divinità, mentre l’associazione Artemide-Era/Giunone rimanda ad una figura dagli ampi<br />

attributi nell’ambito delle funzioni femminili, seppur con i tratti della regalità dato che Era è la dea regina».<br />

1109 Sordi 2000, p. 256, nt. 5.<br />

1110 Che, tuttavia, confonde Hera Argiva con l’èra patavina, cfr. Rossignoli 2004, p. 212.<br />

1111 Rossignoli 2004, pp. 211-212.<br />

1112 Mora 1995, pp. 37-40, 420, tabella 5.<br />

204

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!