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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 98<br />

]<br />

nella prima stesura delle norme tecniche vengono riportati i criteri per l’attribuzione di zona ai comuni,<br />

semplificando quanto precedentemente previsto dall’ordinanza 3519/2006. Viene ribadito il carattere guida<br />

del parametro a g , con la possibilità di applicare una tolleranza (± 0,025 g) di attribuzione della zona in funzio-<br />

ne di altri parametri di scuoti mento, a discrezione delle regioni. ma tali criteri non vengono riportati poi nel<br />

testo definitivo.<br />

3.1.10.4 Criteri Di utilizzaziOne Dei Dati Di PeriCOlOSità<br />

Per “ClaSSifiCare” i COMuni<br />

Una delle questioni che viene affrontata nel corso della storia dell’assegnazione della zona si smica al singolo<br />

comune è la modalità di attribuzione di un determinato dato al territorio co munale.<br />

In generale, tale attribuzione è stata effettuata prendendo in considerazione il centroide comu nale 65 , come punto<br />

maggiormente rappresentativo dell’intera entità poligonale comunale.<br />

con la nuova mappa di pericolosità di base, strutturata in una griglia di punti, ai quali vengono associati i va-<br />

lori di picco dell’accelerazione orizzontale del suolo (a g ) in condizioni di sito rigido è possibile applicare i criteri<br />

indicati dall’opcm 3519/2006, a condizione di effettuare alcune specifiche elaborazioni a livello territoriale e<br />

adottare ulteriori criteri per “l’assegnazione di un territorio a una zona sismica” e al fine della “discretizzazione<br />

dell’elaborato di riferimento ri spetto ai confini dei comuni”.<br />

Una procedura indicata, a titolo esemplificativo dai criteri dell’opcm 3519/2006, è l’inserimento “in una zona o<br />

in un’altra dei comuni attraversati da curve di livello di a g ”. Questo implica un’intersezione fra elementi lineari<br />

(curve di livello) ed elementi poligonali (co mune) per determinare poi la linea alla quale è associato il valore più<br />

elevato, da attribuire all’intera entità comunale o a porzioni ben identificate di essa.<br />

In alternativa, indipendentemente dalle modalità di rappresentazione, è possibile calcolare la distribuzione dei<br />

valori che ricadono nel territorio comunale o nelle sue porzioni.<br />

è bene evidenziare che dalla sovrapposizione della griglia della mappa di pericolosità, attual mente predisposta<br />

per l’intero territorio nazionale, con i confini amministrativi, non tutti i co muni hanno almeno un punto della<br />

griglia all’interno del proprio territorio. tuttavia il problema si può risolvere generando punti addizionali per<br />

interpolazione. ad esempio con un passo di circa 200 m, e calcolare massimo, minimo, media e deviazione<br />

standard dei valori a g che rica dono all’interno del confine amministrativo del comune, fornito dall’Istat (2000).<br />

In base al valore massimo è possibile attribuire la zona al comune o a parti di esso.<br />

per l’eventuale suddivisione del comune in più zone, è possibile utilizzare le poligonali Istat relative a “centri” e<br />

“nuclei” abitati, ossia le parti perimetrate del territorio in cui vi sono “ag gregati di case” censiti dall’Istat (2000),<br />

sulle quali effettuare i calcoli di massimo, minimo, media e deviazione standard dei valori di a g che vi ricadono.<br />

è quindi possibile costruire di verse classificazioni sismiche utilizzando criteri riferiti all’intero territorio comu-<br />

nale o a parti di esso.<br />

dell’insieme dei centri e nuclei del singolo comune quasi sempre il più importante in termini di concentrazione<br />

dell’edificato è il centro capoluogo. nel 70.3% dei comuni, nel centro capoluogo ricade oltre il 50% degli edifici<br />

e, pertanto, un altro possibile criterio per l’attribuzione della zona all’intero comune è dato dall’utilizzo dei soli<br />

valori di a ricadenti in tale centro (tabella 3.1-7).<br />

g<br />

65 Originariamente era il punto in cui era collocato il municipio, poi diventa il punto baricentrico della località abitata in cui ha sede il municipio. Attualmente l’elenco dei centroidi rilasciati dall’Istat è<br />

definito sulla base di criteri differenziati.

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