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Appendici - CNR

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appendIcI III Schede tecniche<br />

pc max valore massimo fra tutti comuni di pc<br />

pd percentuale delle abitazioni danneggiate<br />

pd max valore massimo fra tutti i comuni di pd<br />

In questo caso sono stati utilizzati due indici di rischio, ciascuno in rapporto al suo massimo, attribuendo un<br />

peso maggiore (doppio) a quello per la vita umana (pc), rispetto a quello eco nomico (pd).<br />

la sinteticità dei parametri utilizzati lo rende preferenzialmente applicabile a grande scala.<br />

Un altro esempio di utilizzazione di una classificazione per definire priorità di intervento è quello riferibile<br />

all’attuazione di interventi di prevenzione sismica su edifici privati (legge 433/91 e legge 130/97) nella sicilia<br />

orientale. In questo caso è stato utilizzato, per singolo edificio, il seguente indice di rischio per la vita (dstn-<br />

dpc, 2000; di pasquale et al., 2001):<br />

I rischio = n * P(V)<br />

dove:<br />

P(V) = a + b*V + c *V m<br />

essendo:<br />

n numero di vittime potenziali (stimate attraverso una serie di parametri sulle conse guenze<br />

del crollo sugli occupanti)<br />

P(V) probabilità annua di crollo dell’edificio<br />

V indice di vulnerabilità dell’edificio<br />

a, b, c, m parametri specifici di pericolosità per ciascun comune<br />

In questo caso sono stati utilizzati:<br />

• i dati di pericolosità delle mappe a scala nazionale (Gruppo di lavoro, 1999)<br />

• i dati di vulnerabilità degli edifici appositamente rilevati<br />

• i dati sul numero degli occupanti degli edifici<br />

le caratteristiche della metodologia adottata sono:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

la rigorosità del metodo<br />

l’esplicitazione degli obiettivi (riduzione del rischio per la vita umana)<br />

l’esplicitazione dei singoli fattori (pericolosità, vulnerabilità, esposizione)<br />

l’applicabilità a piccola e grande scala<br />

i costi ridotti per l’utente<br />

3.1.10.6<br />

riferiMenti BiBliOGrafiCi<br />

Albarello, D., Bosi, V., Bramerini, F., Lucantoni, A., Naso, G., Peruzza, L., Rebez, A., Sabetta, F. e Slejko, D. (2000) -<br />

Carte di pericolosità sismica del territorio nazionale, Quaderni di geofisica, 12.<br />

Bramerini, F. e Di Pasquale, G. (2002) - Contributo per la proposta di definizione dei criteri generali per l’individuazione<br />

delle zone sismiche, Ingegneria sismica, XIX, 3, 7-22<br />

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