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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 48<br />

]<br />

per le tre regioni si possono recuperare informazioni anche su internet rispettivamente agli in dirizzi:<br />

http://www.unibas.it/utenti/mucciarelli/reports/pubblicazione_cagli.pdf<br />

http://www.regione.molise.it/web/grm/sis.nsf<br />

http://www.crisbasilicata.it/microzonazione/index.html<br />

3.1.5.7<br />

raCCOManDaziOni<br />

le misure H/V vanno analizzate attentamente per valutare la congruità delle assunzioni di base e<br />

l’eventuale presenza di fenomeni spuri: in condizioni di incertezza è opportuno ripetere le mi sure.<br />

l’analisi dei risultati va effettuata dopo aver valutato la ripetibilità delle misure analiz zando quanto<br />

ottenuto da altre misure condotte nella stessa area.<br />

3.1.5.8<br />

StruMentaziOne e teCniChe Di aCquiSiziOne<br />

Il rumore sismico ambientale è caratterizzato da ampiezze modeste (comprese generalmente fra<br />

10-4 e 10-2 mm) e non è percepibile dall’uomo. la molteplicità delle sorgenti potenzialmente attive<br />

nelle diverse bande di frequenza (sostanzialmente le onde marine e forti perturbazioni atmosferiche<br />

per le frequenze di vibrazione < 0.5 Hz, il vento, il traffico veicolare e le attività industriali per le frequenze<br />

> 0.5 Hz), la loro indipendenza dinamica e la molteplicità dei per corsi delle onde generate da<br />

queste sorgenti spiega la sostanziale mancanza di regolarità nell’andamento temporale del rumore.<br />

Il carattere essenzialmente stocastico del fenomeno, se da un lato porta difficoltà di tipo teorico,<br />

dall’altro consente, mediante operazioni di tipo stati stico, di ridurre la complessità dell’analisi.<br />

per esempio, in presenza di un campo d’onde dif fuso, cioè caratterizzato dalla presenza di nu-<br />

merose sorgenti distribuite in modo statistica mente omogeneo attorno al sito di misura (ovvero di<br />

numerose eterogeneità nel sottosuolo re sponsabili di fenomeni di diffusione) e che si attivano in<br />

modo non coordinato (es. il traffico cittadino), la struttura media del segnale risulterà statistica-<br />

mente indipendente dalla natura e dalla posizione delle sorgenti e sarà condizionata soprattutto<br />

dalla struttura del sottosuolo.<br />

dato che il rumore sismico è presente in ogni parte della superficie della terra ed è costituto da fasi<br />

sismiche che spesso hanno attraversato porzioni significative del sottosuolo, le misure sismiche<br />

passive sono caratterizzate da un’applicabilità virtualmente illimitata e risultano più efficaci proprio<br />

laddove le tecniche attive (sia di superficie sia in foro) sono fortemente pena lizzate proprio dalla<br />

presenza di un forte rumore ambientale (es. in aree urbane caratterizzate da un intenso traffico<br />

veicolare). Inoltre, dato che non richiedono forme di energizzazione arti ficiali, le tecniche passive<br />

sono caratterizzate da un ingombro relativamente ridotto e da bassi costi di esplorazione per unità<br />

di volume di sottosuolo indagato.<br />

Infine, dato che il rumore è caratterizzato da lunghezze d’onda anche molto grandi (decine o centinaia<br />

di metri), confron tabili con quelle tipiche dei fenomeni sismici, le tecniche di sismica passiva<br />

risultano di parti colare utilità nello studio della risposta sismica locale. In particolare, le tecniche<br />

in uso per mettono la determinazione dei periodi di risonanza delle fasi s nelle coperture sedimentarie<br />

e la determinazione del profilo di velocità delle onde s fino a profondità dell’ordine di diverse<br />

de cine di metri.

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