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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Istruzioni tecniche [ 264 ]<br />

7. stima del valor medio della curva H/V e della sua deviazione standard (general mente si considera<br />

il valor medio ± 1 sigma ma è anche possibile considerare 3 sigma in modo da avere una stima<br />

più completa dell’errore associato a ciascuna fre quenza.<br />

I risultati forniti devono essere comprensivi sia dei rapporti spettrali H/V sia degli spettri iniziali non<br />

processati in modo da valutare anche a posteriori l’effettiva qualità di un rapporto spet trale (per<br />

esempio la presenza di rumori industriali monocromatici caratterizzati da picchi stretti visibili negli<br />

spettri originali può creare artefatti all’interno della curva H/V).<br />

calcolati per ciascun punto di misura i relativi rapporti spettrali H/V, è necessario passare all’in-<br />

terpretazione dei risultati:<br />

•<br />

•<br />

riconoscimento e definizione dei picchi significativi: le linee guida del progetto sesame (2004)<br />

forniscono una serie di criteri che permettono di definire il livello di affidabilità della misura e di<br />

identificare il picco significativo (uso di test statistici opportuni);<br />

interpretazione dei risultati: un’analisi di rapporti spettrali basata sul metodo nakamura non<br />

può essere utilizzata per definire la risposta sismica locale, anche se limitatamente alla stima<br />

della frequenza di risonanza di un suolo, senza che sia possibile validare i ri sultati attraverso<br />

altre tecniche come i metodi H/V basati su fasi s sismiche o i metodi rst (metodi con stazione di<br />

riferimento) o modelli 1d basati su dati desunti da indagini geofisico-geotecniche di esplorazione<br />

geologica del sottosuolo.<br />

In relazione a quest’ultimo aspetto, è stato ampiamente dimostrato come la tecnica nakamura<br />

fornisca risultati quando l’assetto sismostratigrafico del sottosuolo sia caratterizzato da contra sti<br />

di impedenza significativi fra i depositi di copertura e il substrato sismico (es. > 2.5, parolai et al.,<br />

2002); in questi casi, il picco H/V può essere utilizzato per definire la frequenza fondamentale di riso-<br />

nanza del sito ma non le armoniche superiori (l’ampiezza del picco H/V, invece, non è direttamente<br />

relazionabile alla effettiva amplificazione).<br />

In presenza di gradienti di velocità regolari senza significativi contrasti di impedenza la meto dologia<br />

nakamura generalmente non riesce a evidenziare alcun picco di amplificazione. Inol tre nelle condi-<br />

zioni in cui il substrato sismico ovvero il contrasto di impedenza più significativo sia molto profondo<br />

(con picchi teorici di risonanza inferiori a 1 Hz) è possibile non riuscire a estrapolare dai rapporti<br />

H/V alcun picco significativo.<br />

Inoltre, la presenza di effetti bidimensionali nell’assetto geologico sepolto può invalidare com-<br />

pletamente i risultati dell’analisi H/V. Infine, la tecnica di nakamura non consente l’individuazione<br />

di eventuali fenomeni di amplificazione topografica.<br />

3.4.3.7.3<br />

Alcuni esempi di applicazione<br />

a titolo di esempio, si riportano i risultati della campagna svolta su un’area in cui le indagini di<br />

esplorazione del sottosuolo evidenziano elevati spessori delle coperture sismiche, caratteriz zate da<br />

depositi fluvio-lacustri. l’analisi del dato viene complicata anche dalla presenza, nelle sottofinestre<br />

utilizzate in fase di processing, di disturbi ambientali derivanti dalla elevata an tropizzazione delle aree<br />

d’indagine, ricadenti in contesti caratterizzati dalla presenza di attività industriali (Figura 3.4-37).

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