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Appendici - CNR

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appendIcI III Schede tecniche<br />

esistono sostanzialmente due configurazioni sperimentali per lo studio del rumore sismico a fini<br />

geognostici: la configurazione a stazione singola e quella ad antenna sismica (array). la prima confi-<br />

gurazione è finalizzata allo studio dell’ampiezza delle componenti spettrali del rumore nelle tre dire-<br />

zioni dello spazio, mentre nella seconda vengono analizzati i rapporti di fase dei diversi treni d’onda<br />

che attraversano una distribuzione di geofoni distribuiti su una superficie estesa di terreno (antenna<br />

sismica o array). In entrambi i casi, data la natura essenzialmente stocastica del segnale analizzato,<br />

negli studi di rumore gioca un ruolo essenziale le durata della misura che deve essere tale da garantire<br />

un campionamento statisticamente adeguato del pro cesso indagato.<br />

3.1.5.8.1<br />

Il metodo a stazione singola o dei rapporti spettrali H/V<br />

Il metodo dei rapporti spettrali (“metodo di nakamura” o metodo HVsr da Horizontal to Verti cal Spec-<br />

tral Ratios o semplicemente H/V) è basato sullo studio dei valori medi del rapporto di ampiezza fra<br />

le componenti spettrali del rumore sismico misurate sul piano orizzontale e verti cale. In particolare,<br />

oggetto di analisi è la cosiddetta “funzione H/V” che rappresenta i rapporti spettrali medi in funzione<br />

della frequenza di vibrazione.<br />

l’idea di base è quella secondo cui il rapporto H/V consente in media di eliminare il ruolo delle variazioni<br />

di intensità delle sorgenti nel corso della registrazione mettendo in evidenza il ruolo della struttura.<br />

sperimentalmente si vede in presenza di un campo d’onde diffuso, la forma della funzione (e in par-<br />

ticolare la posi zione dei suoi valori massimi) risulta con buona approssimazione stabile nel tempo e<br />

forte mente correlata con le caratteristiche del sottosuolo al di sotto del sito di misura. In partico lare,<br />

in presenza di forti variazioni nel profilo di velocità delle onde s nel sottosuolo (legate per esempio<br />

alla transizione fra sedimenti soffici e basamento rigido), la funzione H/V mostra dei massimi marcati<br />

in corrispondenza della frequenza di risonanza f r relativa a quella configura zione strutturale (con f r<br />

circa uguale al rapporto fra la velocità media delle onde s fino alla profondità del salto di velocità e il<br />

quadruplo di questa profondità).<br />

si osserva anche una certa correlazione (fortemente non lineare) fra l’entità della variazione di velocità<br />

responsabile del fenomeni di risonanza e l’ampiezza del massimo della funzione H/V (maggiore è il<br />

contrasto di impedenza sismica, maggiore è l’entità del massimo).<br />

perché la misura di rumore sia utilizzabile per l’applicazione della tecnica H/V a fini geognostici è<br />

necessario che:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

la sensibilità dell’apparato di misura nel campo delle frequenze di interesse (solitamente 0.5-10<br />

Hz) sia adeguata alla bassa entità del segnale;<br />

venga garantito un campionamento statisticamente rappresentativo del campo medio di rumore;<br />

la misura sia effettuata in presenza di un campo di rumore diffuso.<br />

mentre la prima condizione richiede solo l’uso di strumentazione adeguata, le altre due dipen dono<br />

dalla specifica situazione sperimentale e come tali possono essere valutate solo a poste riori. le<br />

indicazioni che seguono hanno lo scopo di creare le condizioni perché tutte queste condizioni siano<br />

soddisfatte al meglio.<br />

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