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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 82<br />

]<br />

I metodi deterministici sono molto complessi dal punto di vista matematico e richiedono la co noscenza di<br />

parametri non sempre disponibili o stimabili, talvolta, con un margine di errore an che di un ordine di gran-<br />

dezza. In tabella 3.1-4 è riportato un esempio di parametri necessari alla modellazione con il programma<br />

di calcolo FInsIm (Beresnov e atkinson, 1998). I risultati saranno degli spettri e accelerogrammi sintetici.<br />

Tabella 3.1‑4 – Esempio di parametri di input per il programma FINSIM per l’area di Città di Castello<br />

(Umbria, Italia; da Zonno et al., 2000).<br />

Parametri del modello<br />

Strike [°] 133<br />

Dip [°] 45<br />

Profondità [km] 2<br />

Dimensione delle sorgenti [km] 9.57 x 9.89<br />

Magnitudo [M w ] 5.8<br />

Dimensione delle subfaglie [km] 1.2 x 1.2<br />

Numero di subfaglie sommate 63<br />

Velocità delle onde di taglio [km/s] 3.2<br />

Velocità di rottura [km/s] 0.8<br />

Densità crostale [g/cm 3 ] 2.9<br />

Parametro di stress [bars] 50<br />

Attenuazione anelastica [Q(f )] 100f<br />

Attenuazione geometrica 1/R<br />

Frequenza d’angolo delle subfaglie [Hz] 1.13<br />

Rise Time delle subfaglie 0.5<br />

Distribuzione dello slip Random<br />

3.1.8.3.2<br />

Calcolo del moto con analisi di pericolosità di base<br />

(metodo probabilistico-statistico)<br />

permette di determinare il moto al bedrock affiorante, corrispondente a una definita probabi lità di<br />

eccedenza. Un metodo molto utilizzato è quello proposto da cornell (1968), che si fonda sull’ipotesi<br />

di distribuzione poissoniana (il numero degli eventi è distribuito in modo uniforme nell’arco di tempo<br />

considerato) e sull’ipotesi di uniformità spaziale (il numero degli eventi è omogeneamente distribuito<br />

all’interno della zona sismogenetica corrispondente).<br />

ai fini del calcolo si utilizzano i seguenti elementi:<br />

• catalogo dei terremoti. riporta l’elenco di tutti gli eventi sismici segnalati dall’anno 1000 a oggi, fornendo<br />

per ciascuno la data in cui è avvenuto l’evento, le coordinate dell’epi centro, l’intensità epicentrale<br />

e la rispettiva magnitudo, calcolata empiricamente dal l’intensità per gli eventi non recenti;<br />

• zone sismogenetiche. ciascuna di esse è caratterizzata da una sismicità uniforme;<br />

• leggi di attenuazione, rappresentanti il modello secondo cui l’indicatore di severità si smica prescelto<br />

varia con la distanza dall’epicentro.<br />

Generalmente, per studi di ms, il risultato dell’analisi di pericolosità è espresso in termini di spettro<br />

di risposta elastici a pericolosità uniforme in pseudoaccelerazione, riferito al 5% dello smorzamento<br />

critico, corrispondente a un periodo di ritorno di circa 500 anni; Figura 3.1-17).<br />

nel caso di forti variazioni della pericolosità di base all’interno del territorio considerato, si pone il<br />

problema della scelta dello spettro di risposta rappresentativo (scheda tecnica 3.1.10).

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