Appendici - CNR
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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 94<br />
]<br />
3.1.10.3.2 Classificazione sismica post-Irpinia (1980-2003)<br />
nel 1979, con il progetto finalizzato geodinamica (pFG), il consiglio nazionale delle rcerche (cnr) realizza le<br />
carte di scuotibilità del territorio nazionale a partire da studi di pericolosità e da studi sulla massima intensità<br />
risentita. sulla base di tali carte sono definiti i parametri quantitativi per l’individuazione delle zone sismiche.<br />
a seguito del terremoto del 1980 (Irpinia) il pFG accelera i lavori e predispone una proposta di classificazione<br />
sismica dei comuni (cnr, 1980).<br />
Il “criterio ispiratore della proposta di classificazione sismica è quello di individuare quelle parti del territorio<br />
la cui esclusione dalle aree nelle quali si applicano le norme per le costruzioni in zona sismica, appare ingiustificata<br />
se si confronta la pericolosità con quella dei comuni (finora) protetti”.<br />
Il metodo per la classificazione sismica dei comuni si basa su tre parametri:<br />
• intensità massima (I , con periodo di osservazione di 1000 anni);<br />
max<br />
• intensità attesa (con periodo di ritorno di 500 anni);<br />
• coefficiente di minimizzazione dei costi (C/C ) rif 55 .<br />
In tal modo viene introdotto un metodo scientifico, che tiene conto di valutazioni di pericolosità fondate sostanzialmente<br />
sulla sismicità storica.<br />
la carta finale (Figura 3.1-20) del progetto individua: a) i comuni già classificati, b) i nuovi co muni inseribili in 2a categoria, c) le zone per le quali sono necessarie ulteriori indagini. Queste ultime riguardano porzioni importanti<br />
di territorio in piemonte, lombardia, Veneto, toscana, emilia, litorale abruzzese e molisano, napoletano<br />
e zone della sicilia centrale e meridionale, nonché zone limitate di liguria e puglia.<br />
tra il 1980 e il 1984, con vari decreti viene adottata la proposta e, in particolare, con la legge 22 dicembre 1980,<br />
n. 874 il ministero dei lavori pubblici classifica i comuni colpiti dal terremoto irpino. Il relativo decreto, emanato<br />
nel giugno del 1981, introduce la terza categoria sismica (bassa sismicità) per 99 comuni delle regioni Basilicata,<br />
campania e puglia, utilizzando le carte del pFG, limitatamente alle tre regioni. negli anni successivi<br />
nessun comune viene classificato nella terza categoria sismica e i risultati del pFG vengono utilizzati solo per<br />
i comuni di 2a ca tegoria (Figura 3.1-21).<br />
Questo quadro normativo si modifica in epoca recente in virtù di alcuni provvedimenti legisla tivi che definiscono<br />
una diversa ripartizione delle funzioni attribuite allo stato e alle regioni. Infatti, con il decreto legislativo 31 marzo<br />
1998, n. 112 viene conferita alle regioni e agli enti locali “l’individuazione delle zone sismiche, la formazione e<br />
l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone” (articolo 94, comma 2, lettera a), mentre “sono mantenute<br />
allo stato le fun zioni relative (…) ai criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e alle norme tecni che<br />
per le costruzioni delle medesime zone” (art. 93, comma 1, lettera g).<br />
l’individuazione degli organi dello stato preposti all’emanazione dei suddetti criteri generali è stata oggetto di<br />
due distinti provvedimenti.<br />
Il testo unico per l’edilizia (dpr 380/2001) sancisce che, “con decreto del ministro per le infra strutture e i<br />
trasporti, di concerto con il ministro per l’interno, sentiti il consiglio superiore dei lavori pubblici, il consiglio<br />
nazionale delle ricerche e la conferenza unificata, sono definiti i cri teri generali per l’individuazione delle zone<br />
55 “Tale valore è calcolato tenendo conto dell’intera correlazione fra intensità e periodo di ritorno, cioè considerando, sia pure con peso diverso, tutti gli eventi attesi di intensità maggiore o uguale a quella<br />
del terremoto che comincia a provocare danni”. C rif è calcolato sul sito italiano a maggiore pericolosità sismica.