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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Istruzioni tecniche [ 222 ]<br />

sto modo è possibile individuare e visualizzare l’esatto istante in cui la sorgente viene attivata e parte la<br />

sollecitazione dinamica.<br />

l’attivazione del circuito per individuare l’istante di energizzazione deve, all’atto delle sollecita zioni<br />

ripetute, consentire una differenza di chiusura non superiore a 0.5 ms.<br />

Il sistema di acquisizione dati deve essere di tipo multicanale in grado di registrare su ciascun canale<br />

in forma digitale le forme d’onda e di conservarle su memoria di massa dinamica mi nima a 16 bit. esso<br />

è collegato a ciascuno dei geofoni tridimensionali in foro e al sensore del trigger e consente quindi di<br />

registrare in forma numerica e visualizzare come tracce su un ap posito monitor le vibrazioni a partire<br />

dall’impulso inviato dal trigger. poiché è necessario ese guire la differenza tra la traccia relativa alla<br />

battuta destra e quella relativa alla battuta sinistra, è neces saria una strumentazione che preveda la<br />

funzione “inversione di polarità”.<br />

ai canali in registrazione, oltre ai sensori nel sondaggio va aggiunto un canale costituito da un geofono<br />

(o più, es. uno verticale e uno orizzontale) collocato a testa pozzo. la registrazione di questo canale,<br />

per ogni battuta effettuata, ha la funzione essenziale di controllare la costanza dell’istante di trigger<br />

per tutte le energizzazioni, parametro molto importante per via delle dif ferenze molto piccole dei tempi<br />

di arrivo per le varie profondità.<br />

Questo tipo di prova è poco sensibile alla deviazione dell’asse del foro dalla verticale, per cui non si<br />

rendono necessari controlli di verticalità. Una volta terminate le operazioni di rivesti mento e cemen-<br />

tazione l’interno dei tubi deve essere lavato con acqua pulita e lasciato pieno d’acqua.<br />

la prova si sviluppa secondo le seguenti fasi:<br />

1. dopo avere predisposto un opportuno piano d’appoggio la sorgente viene collocata sulla superficie<br />

in prossimità del foro a una distanza dal centro in genere compresa tra 3 m e 7 m, da concordare con<br />

la direzione lavori (offset in Figura 3.4-21) e orientata perpendi colarmente al raggio uscente dal foro.<br />

per la produzione di onde p si energizza con massa battente e impatto verticale; per la produzione di<br />

onde sH la sorgente (parallelepipedo, trave) viene fissata al terreno applicando sulla sua superficie<br />

un carico statico.<br />

2. Il sistema, costituito da un sensore a testa pozzo più almeno due ricevitori (geofoni tridi mensionali) a<br />

distanza costante e con costante orientamento relativo, viene calato alla profondità desiderata (1 m) collegandolo<br />

alla superficie mediante un sistema che ne consente l’orientamento assoluto dalla superficie.<br />

3. Il sistema dei ricevitori viene orientato dalla superficie in modo tale che uno dei trasdut tori orizzontali<br />

di ciascun ricevitore sia orientato parallelamente all’asse della sorgente e quindi alla direzione di<br />

polarizzazione delle onde s in modo da massimizzarne l’ampiezza di ricezione ai ricevitori. Quindi<br />

i ricevitori vengono fissati alle pareti del tubo.<br />

4. Viene attivata la sorgente, producendo una sollecitazione che, attivando il trigger, si pro paga dalla<br />

sorgente verso i ricevitori con vibrazioni di tipo p; in seguito (con ener gizzazione separata e distinta)<br />

si generano vibrazioni di tipo sH, dirette perpendicolar mente alla direzione di percussione e pola-<br />

rizzate sul piano orizzontale. poichè si deb bono ricavare onde sH, per ottenere una buona qualità<br />

dei dati, si debbono pro durre alla sorgente due onde di polarità opposta energizzando in opposte<br />

direzioni e sommare le registrazioni di ogni singolo ricevitore, in modo da individuare meglio l’istante<br />

di primo arrivo (metodo cross-over). detta operazione deve essere eseguita in campagna, in fase

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