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Appendici - CNR

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appendIcI III Schede tecniche<br />

prove non standard) do vranno essere previste solo (e neppure sempre) per studi di grande det-<br />

taglio e nel caso in cui si eseguano analisi non lineari della liquefazione con metodi accoppiati<br />

per opere di interesse strategico (dighe, ponti, ecc.).<br />

3.1.1.7<br />

CaSO Di StuDiO<br />

sono ormai numerosi anche in Italia i casi di studi di ms in cui sono state condotte indagini ge otecniche<br />

specificamente mirate all’approfondimento del comportamento dinamico dei terreni. soprattutto dopo<br />

la sequenza sismica dell’Umbria-marche del settembre-ottobre 1997, alcune regioni dell’Italia centrale<br />

(emilia-romagna, Umbria, marche), hanno promosso, in collabora zione con il Gndt–cnr e altri<br />

istituti specializzati e università, importanti studi di ms corre dati da prove dinamiche in sito e in laboratorio<br />

(prove dH, cH, sasW, colonna risonante, taglio torsionale ciclico, ecc.): a Fabriano (marcellini<br />

e tiberi, 2000), a nocera Umbra (marcellini, 1999), a nocera scalo, nell’alta Val tiberina (Boscherini<br />

et al., 2002; crespellani et al., 2002b, crespellani et al., 2002c), in toscana (crespellani et al., 2002a),<br />

nelle marche (muc ciarelli e tiberi, 2003), in lombardia e in molti siti dell’emilia-romagna, che per<br />

tale ragione hanno recentemente elaborato degli indirizzi regionali per gli studi di microzonazione,<br />

con par ticolare attenzione al problema delle indagini geotecniche a corredo di tali studi. più recente-<br />

mente, studi di analisi della risposta sismica locale basati su approfonditi studi sul comporta mento<br />

dinamico dei terreni sono stati effettuati a senigallia (mucciarelli e tiberi, 2006). si tratta in genere di<br />

studi indirizzati all’analisi della risposta sismica dei terreni “stabili”, ma talora anche indirizzati alla<br />

stima dei fattori di rischio nei terreni potenzialmente “instabili”. In parti colare per quanto riguarda<br />

il rischio di liquefazione, sono stati effettuati studi a vari livelli di approfondimento in varie parti di<br />

Italia, per esempio in emilia-romagna, in Umbria, in calabria e in sicilia.<br />

Usufruendo di oltre 1000 cpt contenute nella banca dati regionale, su iniziativa della regione emilia-<br />

romagna, sono state condotte approfondite ricerche sul rischio di liquefazione nella co sta adriatica<br />

e altre ricerche sono attualmente in corso (crespellani et al., 2003). a scala più circoscritta e per<br />

fini di ricostruzione dell’abitato dopo il terremoto del 1997, studi sulla liquefa zione sono stati anche<br />

condotti, su iniziativa della regione Umbria, nel centro abitato di no cera scalo, un centro abitato<br />

severamente colpito dalla sequenza sismica del 1997, e il cui danneggiamento è apparso almeno in<br />

parte attribuibile al fenomeno della liquefazione, seppure non nella sua forma estrema. l’abitato è<br />

infatti situato su un deposito recente prevalente mente sabbioso, sciolto, con falda superficiale. la<br />

stima del potenziale di liquefazione è stata esaminata anche con metodi dinamici avanzati non li-<br />

neari accoppiati, che richiedono prove ge otecniche non standard e prove cicliche di laboratorio con<br />

determinazione della legge di accu mulo delle sovrapressioni interstiziali.<br />

a titolo di esempio, si descrive brevemente il programma delle indagini geotecniche effettuate a<br />

nocera scalo. le prove e le analisi condotte sono descritte in dettaglio nei lavori di crespel lani et al.<br />

(2002c) e di crespellani e madiai (2002) e sono state programmate con i seguenti dati sismici:<br />

• per le analisi semplificate: m = 6.5; PGA (su deposito) = 0.37g e PGA (su roccia) = 0.25g;<br />

•<br />

per le analisi avanzate: sono state utilizzate le componenti n-s e e-W della scossa si smica prin-<br />

cipale del 26 settembre 1997 registrata nella stazione di nocera Umbra che dopo deconvoluzione<br />

sono state scalate ai valori di PGA utilizzati per le analisi semplifi cate.<br />

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