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Appendici - CNR

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appendIcI III Istruzioni tecniche<br />

la sorgente può essere di varia natura (sorgenti meccaniche con pistone ad aria a doppia azione,<br />

sorgenti elettromagnetiche, ecc.) e deve essere in grado di generare onde elastiche ad alta frequenza<br />

ricche di energia, con forme d’onda direzionali, cioè con la possibilità di ottenere prevalentemente<br />

onde di compressione e/o di taglio polarizzate su piani verticali (ed even tualmente anche orizzontali<br />

tenendo altresì conto che generare onde di taglio sH pure, in foro è estremamente complesso, mentre<br />

molte tecniche utilizzate generano onde torsionali che contengono una componente p); la quantità di<br />

energia prodotta deve essere possibilmente re golabile, quantificabile e soprattutto ripetibile.<br />

Il sistema di ricezione deve essere costituito da una terna di trasduttori di velocità orientati se condo le<br />

componenti di una terna cartesiana ortonormale e collocati all’interno di un unico contenitore (preferi-<br />

bilmente di forma cilindrica) di lunghezza non superiore ai 450 mm, in modo che uno dei tre trasduttori<br />

sia orientato secondo la lunghezza del contenitore (trasdut tore verticale) e gli altri a esso perpendi-<br />

colari (trasduttori orizzontali). I trasduttori devono possedere appropriate caratteristiche di frequenza<br />

e sensitività tali da potere ricevere in ma niera adeguata il treno d’onde prodotto dalla sorgente. la<br />

risposta in frequenza dei trasduttori non deve variare più del 5% su un campo di frequenze compreso<br />

tra metà e due volte la fre quenza predominante del treno d’onde di corpo che si propaga all’interno<br />

del mezzo. è neces sario inoltre adottare un adeguato sistema di ancoraggio dei trasduttori.<br />

Il trigger, in genere, consiste in un circuito elettrico che viene chiuso nell’istante in cui la sor gente viene atti-<br />

vata, consentendo a un condensatore di scaricare la carica precedentemente immagazzinata e di produrre un<br />

impulso che viene inviato a un sensore collegato al sistema di acquisizione dati; in questo modo è possibile<br />

individuare e visualizzare l’esatto istante in cui la sorgente viene attivata e parte la sollecitazione dinamica.<br />

l’attivazione del circuito per individuare l’istante di energizzazione deve, all’atto delle sollecita zioni<br />

ripetute, consentire una differenza di chiusura non superiore a 0.5 ms.<br />

Il sistema di acquisizione dati deve essere di tipo multicanale in grado di registrare su ciascuno di essi<br />

in forma digitale le forme d’onda e di conservarle su memoria di massa dinamica mi nimo a 16 bit. esso<br />

è collegato a ciascuno dei tre trasduttori di velocità di ciascuno dei ricevi tori e al sensore del trigger<br />

e consente quindi di registrare in forma numerica e visualizzare come forme d’onda su un apposito<br />

monitor le vibrazioni così come rilevate dai trasduttori dei ricevitori e l’impulso inviato dal trigger.<br />

[ 249 ]<br />

figura 3.4‑35 ‑ Schema della prova di tomografia<br />

a rifrazione di superficie.

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