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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 116<br />

]<br />

3.1.13 MODELLAZIONE DEGLI EFFETTI DI AMPLIFICAZIONE<br />

NEGLI SCENARI DI DANNO<br />

3.1.13.1 OBiettivO<br />

descrizione delle principali modalità di utilizzazione dei risultati degli studi di ms in alcuni mo delli di scenari<br />

di danno attualmente in uso.<br />

3.1.13.2<br />

DefiniziOne<br />

nell’ambito della modellistica per la valutazione degli scenari di danno il livello di approfondi mento per con-<br />

siderare anche gli effetti di amplificazione può essere condizionato da due fat tori:<br />

•<br />

la scala di valutazione dello scenario (per cui gli effetti di amplificazione non possono es sere trascurati,<br />

per esempio in scenari a scala 1:5.000 – 1:10.000);<br />

• il dettaglio dei dati di base (elementi esposti e relativi parametri di vulnerabilità) e l’analiticità del modello<br />

di valutazione dei danni.<br />

la definizione del livello di approfondimento dello scenario dipende dagli obiettivi di uso dello scenario stesso<br />

(pianificazione dell’emergenza, definizione di strategie nella pianificazione ur banistica, priorità di intervento<br />

e gestione delle risorse, ecc.).<br />

3.1.13.3<br />

POSiziOne Del PrOBleMa<br />

75<br />

dal punto di vista della valutazione della pericolosità, è possibile suddividere i modelli sugli scenari di danno<br />

in due principali categorie (Fema, 1994): modelli di scenario probabilistici e modelli di scenario deterministici.<br />

nei modelli deterministici si tiene conto di un solo terremoto (magnitudo e localizzazione determinate<br />

univocamente), mentre nei modelli probabilistici lo scuotimento è calcolato con una convoluzione di un certo<br />

numero di terremoti (con varie ma gnitudo e localizzazioni distribuite sul territorio, attraverso valutazioni di<br />

pericolosità probabili stiche) e i risultati sono espressi in termini di probabilità di perdite annuali. In tutti casi<br />

di mo dellazione probabilistica, la distribuzione nel tempo segue un processo poissoniano.<br />

dall’analisi di una serie di software esistenti a livello internazionale, indipendentemente dall’adozione di un<br />

modello deterministico o di uno probabilistico, è possibile schematizzare il processo di modellazione dello<br />

scuotimento in due passi:<br />

1. Modellazione della distribuzione dello scuotimento (calcolo su roccia rigida e piatta, bedrock).<br />

Questa modellazione può avvenire secondo due modalità alternative:<br />

1.1. attraverso modelli basati sull’ intensità macrosismica. tale intensità può es sere osservata, predetta in<br />

base a relazioni di attenuazione di intensità o predetta dopo conversione da PGA. Il grado di intensità<br />

macrosismica con tiene implicitamente informazioni di vulnerabilità e quindi la modellazione calcola<br />

direttamente la probabilità del danno.<br />

1.2. attraverso modelli basati su spettri di risposta. In questo caso bisognerà confrontare il contenuto<br />

energetico e spettrale del terremoto con la capacità strutturale del sistema esposto. nella maggior<br />

parte dei casi si discretizza lo spettro su tre valori: PGA, a 1 s, a 2-3 s. Generalmente, si parte da un<br />

75 I concetti generali sono ripresi dal rapporto Neries (2007).

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