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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Istruzioni tecniche [ 316 ]<br />

da utilizzare al fine di controllare la verticalità. l’esigenza di controllare la verticalità si pone parti-<br />

colarmente a profondità elevate e nei terreni molto compatti o dove la presenza di elementi lapidei<br />

grossi può causare una rilevante deviazione dalla verticale.<br />

le prove vanno eseguite ad almeno 1 m da una precedente verticale e/o ad almeno 25 diame tri da<br />

un preesistente foro di sondaggio.<br />

rettilineità delle aste di spinta, usura del cono e calibrazioni dei sensori e del sistema di acqui sizione<br />

dati vanno verificati periodicamente.<br />

per il superamento di un tratto particolarmente resistente si potrà disporre l’esecuzione di un pre-<br />

foro rivestito, di diametro superiore a quello delle aste del penetrometro (40 - 50 mm). a tale fine è<br />

anche possibile ricorrere a penetrometri statici/dinamici (si veda il paragrafo 3.4.4.2.7.2 riguardante<br />

il penetrometro tipo meardi, dpt).<br />

nel caso di preforo di diametro superiore occorrerà disporre all’interno una tubazione di guida del<br />

diametro anzidetto, corredata di adatti centratori.<br />

3.4.4.2.6.2 presentazione dei risultati<br />

nella restituzione dei risultati occorrerà contrassegnare con la lettera r ogni grafico se l’attrezzatura<br />

e le modalità di esecuzione sono interamente in accordo con gli standards di riferi mento. si<br />

farà seguire la lettera r con una delle seguenti a seconda del tipo di penetrometro impiegato:<br />

m = meccanico<br />

H = idraulico<br />

e = elettrico<br />

occorre indicare: le caratteristiche di fondo scala dei sensori di misura, posizione dell’e ventuale<br />

filtro, data, identificazione della prova, ubicazione e ditta esecutrice.<br />

occorre inoltre indicare:<br />

• la profondità alla quale un anello allargatore o aste di spinta di minore diametro sono state manovrate<br />

(parzialmente estratte e risospinte a quota) per ridurre l’attrito laterale e per ottenere<br />

quindi una maggiore penetrazione;<br />

• ogni interruzione della normale procedura;<br />

• osservazioni dell’operatore relative al tipo dei terreno, suoni sulle aste di spinta, sobbalzi per<br />

presenza di ghiaia, inconvenienti, ecc.;<br />

• dati relativi alla esistenza e allo spessore di riporti, o alla esistenza e allo spessore di scavi, nonché<br />

la quota di inizio prova rispetto alla superficie del terreno originale o mo dificata;<br />

• la quota di piano campagna;<br />

• eventuali letture inclinometriche;<br />

• tutte le verifiche effettuate dopo l’estrazione;<br />

• livello idrico nel foro dopo l’estrazione;<br />

• eventuale profondità alla quale il foro è franato;<br />

• eventuale riempimento del foro a fine prova.<br />

Infine occorre indicare: identificativo della punta, nome dell’operatore, date e riferimenti certi ficati<br />

di taratura dei sensori.

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