31.05.2013 Views

Appendici - CNR

Appendici - CNR

Appendici - CNR

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

appendIcI III Schede tecniche<br />

Gli spettri a pericolosità uniforme così ottenuti sono considerati più appropriati di quelli ottenuti da<br />

altri approcci (stocastici e deterministici), data l’impossibilità, per il territorio italiano, di se parare<br />

all’interno della zona sismogenetica il contributo di ogni singola struttura. molti ri tengono pertanto<br />

più corretto utilizzare il contributo cumulato, su base probabilistica, della scuotibilità derivante da<br />

tutte le potenziali sorgenti esistenti nell’area.<br />

a partire dagli spettri ottenuti vengono generati accelerogrammi sintetici attraverso una ge nerazione<br />

artificiale non stazionaria (es. sabetta e pugliese, 1996), fissata magnitudo e di stanza (m-r) compatibile<br />

con la PGA ottenuta dall’analisi precedente (si confrontano poi gli spettri di target ottenuti dall’analisi<br />

con quelli ottenuti dagli accelerogrammi sintetici).<br />

Gli spettri a pericolosità uniforme hanno il vantaggio di associare una stima probabilistica delle azioni<br />

attese in un ampio range di frequenze spettrali, cumulando il contributo di tutte le sor genti significative<br />

ai fini della determinazione della scuotibilità globale del sito investigato. Hanno tuttavia lo svantaggio<br />

di non essere direttamente associati a terremoti specifici, ossia a coppie magnitudo-distanza che<br />

permettono di definire lo scenario atteso in termini di scuotibi lità e, conseguentemente, di danneg-<br />

giamento, a fronte di un determinato evento sismico.<br />

da questo punto di vista l’approccio deterministico sembra offrire maggiori potenzialità, salvo l’incon-<br />

veniente, dal canto proprio, di non essere quasi mai associato a una probabilità di ac cadimento.<br />

si intuisce quindi come l’approccio ideale alla definizione dell’input per analisi di sito (quali quelle della<br />

ms) dovrebbe coniugare i vantaggi di entrambi gli approcci (mcGuire, 1995).<br />

la metodologia parte da un’analisi di disaggregazione della pericolosità in termini di magnitudo-distanza<br />

del moto atteso (Bazzurro e cornell, 1999) per definire dei moti di input compatibili con l’intero spettro<br />

a pericolosità uniforme di riferimento e con la distribuzione spa ziale della sismicità (Figura 3.1-18).<br />

dalle coppie magnitudo-distanza (vedi anche capitolo 2.8) così definite è possibile poi generare accelerogrammi<br />

sintetici che costituiscono il moto di input cercato.<br />

[ 83 ]<br />

figura 3.1‑17– Spettri elastici di risposta a<br />

pericolosità uniforme per vari periodi di ritorno<br />

(tr) calcolati per rosarno (Calabria, italia). Da<br />

romeo e naso (2001).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!