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Appendici - CNR

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appendIcI III Schede tecniche<br />

3.1.8<br />

3.1.8.1<br />

MOTO DI INPUT PER SIMULAZIONI NUMERIChE<br />

OBiettivO<br />

definire il moto di input per studi sull’amplificazione simica locale secondo le metodologie di calcolo<br />

più largamente diffuse. Il moto di input costituisce uno degli elementi fondamentali per la valutazione<br />

delle amplificazione attraverso simulazioni numeriche.<br />

3.1.8.2<br />

POSiziOne Del PrOBleMa<br />

nella modellazione degli effetti locali il moto di riferimento è in genere riferito a condizioni di suolo<br />

rigido affiorante e in assenza di effetti topografici come è, ad esempio, nel caso dei ri sultati degli studi<br />

di pericolosità di base. alcuni algoritmi sono in grado di utilizzare questo moto direttamente, mentre<br />

altri hanno bisogno che tale moto sia riportato alla base del mo dello, ossia all’interfaccia bedrock-<br />

terreni di copertura. nel seguito, con il termine moto di in put, si intenderà il moto in superficie (di<br />

riferimento), dando per scontato che esso sia pro priamente utilizzato nel modello di analisi.<br />

l’ampiezza e il contenuto in frequenza del moto di input dipendono da:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

caratteristiche del meccanismo della sorgente sismica (es. tipo e lunghezza della fa glia);<br />

magnitudo;<br />

caratteristiche fisico-meccaniche della traiettoria sorgente-sito percorsa dalle onde sismi che.<br />

In generale i periodi fondamentali e la durata del moto aumentano all’aumentare del contenuto ener-<br />

getico e della distanza epicentrale, mentre l’ampiezza massima diminuisce allontanandosi dalla sor-<br />

gente per effetto dell’attenuazione geometrica (espansione del fronte d’onda) e di quella anelastica<br />

(energia dispersa per smorzamento interno del mezzo di propagazione).<br />

Il moto di input che si utilizza nelle analisi numeriche può essere espresso sia sotto forma di accelerogramma,<br />

sia di spettro di risposta elastico (scheda tecnica 3.1.7).<br />

3.1.8.3<br />

MetODOlOGie<br />

esistono diverse metodologie per la determinazione e la scelta del moto di input; si descrivono brevemente<br />

i tre approcci più usati (monachesi et al., 2000):<br />

• calcolo del moto con criteri sismologici (metodo stocastico);<br />

• calcolo del moto con analisi di pericolosità di base (metodo probabilistico-statistico);<br />

• calcolo del moto attraverso lo studio di accelerogrammi reali registrati (metodo determini stico).<br />

3.1.8.3.1 Calcolo del moto con criteri sismologici (metodo stocastico)<br />

si calcola il moto atteso in un punto con un approccio fisico “esatto”; la valutazione del moto prevede:<br />

• la soluzione analitica di un sistema di equazioni differenziali attraverso la descrizione della sorgente<br />

(con modelli cinematici o dinamici);<br />

• l’impiego della funzione di Green per l’elastodinamica (che permette di calcolare la rispo sta in un<br />

punto x a un impulso fornito nel punto x’ in un solido elastico);<br />

• l’utilizzo dell’equazione delle onde in un mezzo elastico;<br />

• l’impiego del teorema di rappresentazione (basato sulla definizione della funzione di Green, delle<br />

condizioni iniziali, delle condizioni fisiche di sorgente e delle condizioni al contorno).<br />

[ 81<br />

]

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