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Appendici - CNR

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appendIcI III Istruzioni tecniche<br />

di acquisizione, se lo strumento prevede l’inversione di polarità. può essere eseguita registrando<br />

separatamente i file battuta destra - battuta sinistra, ma in questo caso sarà necessario un bilanciamento<br />

spettrale prima di procedere alla diffe renza delle tracce.<br />

5. Il tempo di registrazione deve essere almeno pari a 0.5 s. si consiglia tuttavia di esten derlo a 1 s.<br />

tale esigenza deriva dalla possibilità di utilizzare i dataset sismici acquisiti in assetto down-Hole per<br />

estensioni delle indagini attraverso differenti modalità inter pretative, come la tecnica sperimentale<br />

Vsp (Vertical Seismic Profiling).<br />

6. Viene riprodotta la sollecitazione e quindi ripetuta la prova a una profondità inferiore (o superiore se<br />

si procede dal basso verso l’alto) di non più di 1 m e comunque non meno di 40-50 cm, abbassando<br />

(o sollevando) i ricevitori; la scelta del numero e la posi zione delle misure deve tenere comunque<br />

conto della stratigrafia rilevata durante l’esecuzione del sondaggio, per ottimizzare la caratteriz-<br />

zazione in velocità delle forma zioni presenti.<br />

7. raggiunto il fondo (o la sommità) del foro, la prova viene ripetuta, questa volta proce dendo nel verso<br />

opposto a intervalli di 5-10 m.<br />

3.4.3.3.1.2<br />

elaborazione dati<br />

per determinare il tempo di arrivo delle onde p e sH ai ricevitori, va in ogni caso utilizzata un’analisi<br />

visuale delle registrazioni delle vibrazioni rilevate dai trasduttori del ricevitore con frontate con il se-<br />

gnale di trigger (t 0 ) o inizio registrazione. per facilitare il riconoscimento delle fasi, oltre a un’analisi<br />

per singola profondità va costruita una sezione film complessiva, con il montaggio delle registrazioni<br />

p e sH alle varie profondità.<br />

In linea di massima, il criterio di elaborazione dati si articola nelle seguenti fasi:<br />

• picking dei primi arrivi;<br />

• misura dei tempi di ricezione dei primi impulsi rilevati ( t);<br />

• calcolo dei tempi verticali ( t*).<br />

Il percorso delle onde sismiche dovrebbe essere verticale dalla sorgente al ricevitore, per cui l’energizzazione<br />

dovrebbe essere fatta il più vicino possibile al pozzo; questa necessità si scontra, comunque,<br />

con l’esigenza di allontanare la sorgente dal boccaforo per far in modo che i primi arrivi registrati nel<br />

sismogramma non siano dovuti al percorso fatto lungo la cementa zione del foro alla velocità del cemento<br />

(rifrazione sul casing).<br />

la distanza sorgente-boccaforo va valutata caso per caso anche in relazione alla quantità di cemento<br />

utilizzata. se, infatti, la quantità di boiacca è più del doppio dell’interspazio foro-tubo, essa va aumentata.<br />

In genere tale distanza non è maggiore di tre metri, considerando anche il fatto che all’aumentare<br />

di questa aumenta la possibilità di avere primi arrivi rifratti e non di retti.<br />

I dati possono essere attendibili quando la profondità del geofono z è maggiore della di stanza boccaforo-punto<br />

energizzante R.<br />

poiché le onde sismiche prodotte dalla sorgente non si propagano esattamente in direzione verticale<br />

rispetto ai ricevitori, data la posizione della sorgente, è necessario correggere i tempi di arrivo stimati<br />

per tenere conto dell’inclinazione del percorso effettivo.<br />

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