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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Istruzioni tecniche [ 252 ]<br />

•<br />

•<br />

Viene quindi ripetuta la prova riproducendo la sollecitazione a una profondità superiore di non<br />

più di 1 m.<br />

Utilizzando una catena di idrofoni si procede spostando la sorgente in foro, altrimenti an che i ricevitori vanno<br />

spostati in modo che i raggi sismici formino un’intensa rete nell’area compresa tra sorgenti e ricevitori.<br />

pro Va in Superficie<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

Viene preparato il sistema di acquisizione dei dati, collegando separatamente ai canali del sistema<br />

i trasduttori di ogni singolo ricevitore e il sensore del trigger, alloggiato nella sorgente.<br />

I ricevitori vengono posizionati lungo il pendio così che a ogni energizzazione corri sponda una serie<br />

di sensori e in modo tale che uno dei tre trasduttori sia orientato in direzione verticale (quello che<br />

capta nella loro massima ampiezza le onde sV) e gli altri in direzione orizzontale.<br />

Viene attivata la registrazione delle vibrazioni con un opportuno anticipo rispetto all’attivazione<br />

della sorgente. Questa fase di pre-triggering può essere evitata se la strumentazione garantisce la<br />

partenza della registrazione nell’istante di time–break all’attivazione del trigger.<br />

Viene innescata la sorgente producendo una sollecitazione verticale o orizzontale che, atti vando il<br />

trigger, si propaga dalla sorgente verso i ricevitori orizzontalmente con vi brazioni di tipo p, quindi<br />

polarizzate nella direzione di propagazione, e vibrazioni, di tipo s, dirette perpendicolarmente alla<br />

direzione di propagazione e polarizzate sul piano orizzontale. Il tempo di registrazione deve essere<br />

tale da consentire la rappresentazione dei treni d’onda nella loro interezza.<br />

Viene quindi ripetuta la prova riproducendo la sollecitazione a una profondità mag giore.<br />

si può procedere altresì posizionando i ricevitori in pozzo ed effettuando l’energizzazione in superficie.<br />

In questo caso, operando con onde di compressione (p) e potendo utilizzare una catena di<br />

idrofoni che copra l’intero pozzo, si procede spostando la sorgente superficie. altrimenti, lavorando<br />

con onde di taglio, anche i ricevitori vanno spostati in modo che i raggi sismici formino una densa<br />

rete nell’area compresa tra sor genti e ricevitori. Va rilevato che così operando, è possibile, analo-<br />

gamente a quanto vi sto per il down-Hole, utilizzare onde sH.<br />

3.4.3.4.4.2<br />

elaborazione dati<br />

le informazioni in input sono:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

geometria delle sorgenti e dei ricevitori;<br />

tempi di primo arrivo per differenti paia di sorgenti e ricevitori;<br />

modello iniziale di velocità:<br />

a.<br />

b.<br />

c.<br />

mezzo omogeneo;<br />

1d: le velocità sono costanti o variabili linearmente in ogni strato;<br />

2d: le velocità non sono costanti.<br />

le informazioni di output sono:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

traiettorie dei raggi;<br />

istogrammi dei residui;<br />

modello definito di velocità.

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