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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Istruzioni tecniche [ 236 ]<br />

e di produrre un impulso che viene inviato a un sensore collegato al sistema di acquisizione dati; in<br />

questo modo è possibile individuare e visualizzare l’esatto istante in cui la sorgente viene attivata e in<br />

cui parte la sollecitazione dinamica.<br />

l’attivazione del circuito per individuare l’istante di energizzazione deve, all’atto delle sollecita zioni<br />

ripetute, consentire una differenza di chiusura non superiore a 0.5 m/s.<br />

Il sistema di acquisizione dati deve essere di tipo multicanale in grado di registrare su ciascun canale in<br />

forma digitale le forme d’onda e di conservarle su memoria di massa con formato in uscita minimo a 16<br />

bit. esso è collegato a ciascuno dei tre trasduttori di velocità di ciascuno dei ricevitori e al sensore del<br />

trigger e consente quindi di registrare in forma numerica e visua lizzare come forme d’onda su un apposito<br />

monitor le vibrazioni così come rilevate dai trasdut tori dei ricevitori e l’impulso inviato dal trigger.<br />

l’esecuzione della prova cross-Hole deve essere preceduta da una fase preparatoria durante la quale<br />

vengono realizzati i fori in cui alloggiare la sorgente e i ricevitori e vengono preparati gli strumenti di<br />

energizzazione e di registrazione.<br />

la prova cross-Hole, nella sua versione ottimale, prevede in corrispondenza del sito da inve stigare<br />

tre (o più) fori, uno per la sorgente e gli altri due (o più) per i ricevitori; tali fori devono essere allineati<br />

e a uguale distanza (proiettando in superficie la distanza tra i centri dei fori di sondaggio) intorno ai 5<br />

m e comunque possibilmente non superiore, per evitare di rilevare onde rifratte piuttosto che impulsi<br />

diretti, soprattutto nel caso in cui gli spessori degli strati siano piccoli e il contrasto di velocità tra loro<br />

sia alto. In generale, se le velocità delle alluvioni sciolte risultano superiori a 450 m/s è molto probabile<br />

che le misure cross-Hole, per le motiva zioni suddette, siano errate.<br />

durante la fase di perforazione dei fori, per ridurre al minimo possibili scavernamenti sulle pa reti, è<br />

opportuno sostenere le pareti con fango bentonitico.<br />

successivamente i fori devono essere rivestiti con tubazioni in materiale ad alta impedenza alle vibrazioni (ad<br />

esempio aBs o pVc; in quest’ultimo caso occorrono tubi rigidi provvisti esternamente di rigature longitudinali);<br />

il diametro interno di tali tubi deve essere compreso tra 80 e 125 mm, comunque compatibile con il sistema<br />

di misura utilizzato e sufficiente per l’inserimento dell’energizzatore da foro, e lo spessore tra 5 e 10 mm.<br />

Infine i fori devono essere cementati in corrispondenza dello spazio anulare compreso tra le pareti<br />

del foro e il tubo di rivestimento.<br />

la cementazione deve essere eseguita dal basso, in modo da garantire la continuità del con tatto<br />

terreno-tubazione. è possibile, prima ancora di collocare il rivestimento, chiudere il fondo del foro con<br />

un cappello (packer) dotato di valvola di controllo sferica one-way, in grado di ac cogliere un tubo del<br />

diametro di 38 mm; dopodiché, una volta posizionata la tubazione di rive stimento e centrata rispetto<br />

alle pareti del foro con l’ausilio di appositi distanziatori montati sul fondo, viene calato all’interno del<br />

foro, fino a raggiungere la valvola, un tubo in aBs o pVc del diametro di 38 mm, collegato in superficie<br />

a una pompa convenzionale per mezzo della quale viene iniettata la miscela cementizia che, una volta<br />

raggiunto il fondo del foro, inizia a riem pire dal basso verso l’alto in maniera uniforme l’intercapedine<br />

tra foro e rivestimento, spaz zando via il fango e i detriti eventualmente presenti (normativa astm).<br />

è possibile altresì calare direttamente il tubo per l’iniezione nell’intercapedine fino al fondo del foro e<br />

quindi procedere alla cementazione dal basso verso l’alto in modo da garantire al massimo la continuità<br />

terreno–tubazione, con tutti quegli accorgimenti necessari.

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