31.05.2013 Views

Appendici - CNR

Appendici - CNR

Appendici - CNR

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 46<br />

]<br />

per esempio, se il rumore misurato fosse costituito da onde di volume stazionarie emergenti secondo<br />

una direzione perpendicolare alla superficie, il rapporto H/V avrebbe dei massimi in corrispondenza<br />

delle frequenze di risonanza delle onde s nella copertura, ovvero quando l’ampiezza delle onde s è<br />

relativamente maggiore. se invece il campo d’onda è dominato dalle onde superficiali, sarà l’ellitticità<br />

delle onde di rayleigh (ovvero il rapporto fra le componenti orizzontali del moto ellittico associato a<br />

questo tipo di onda) e l’ampiezza delle onde di love (che invece agiscono solo sul piano orizzontale) a<br />

condizionare l’andamento della funzione H/V. In questo caso argomentazioni teoriche permettono di<br />

stabilire che, in presenza di coperture soffici su un basamento rigido, la componente verticale delle<br />

onde di rayleigh si annulla per frequenze corrispondenti alla frequenza di risonanza delle onde s per<br />

la struttura. Questo im plica che, anche in questo caso, la funzione H/V sarà caratterizzata da valori<br />

massimi in corri spondenza della frequenza di risonanza delle onde s. al contrario, ci si può aspettare<br />

che, in assenza di contrasti di impedenza alla base della copertura, il rapporto H/V sia unitario nel caso<br />

di rumore ambientale dominato dalle onde di volume oppure dominato da quelle di superficie.<br />

si può dimostrare che la frequenza di risonanza ν 0 di una copertura sedimentaria di spessore H sovrap-<br />

posta a un basamento rigido e in condizioni di stratificazione piana è data dal rapporto fra la velocità<br />

media delle onde s nel sedimento (V s ) e 4 volte lo spessore H (ν 0 = V s /4H). Utiliz zando questa relazione<br />

è possibile risalire dalla frequenza di risonanza misurata allo spessore della copertura una volta nota<br />

la velocità delle onde di taglio o, viceversa a quest’ultima se lo spessore H è noto.<br />

studi teorici mostrano che se il rumore è effettivamente dominato da onde di volume emer genti da<br />

direzioni sub-verticali, l’andamento e l’ampiezza della funzione H/V riflettono quelle della funzione di<br />

risposta del deposito sedimentario analizzato. In caso contrario si vede che l’ampiezza dei massimi<br />

della funzione H/V è correlata (ma non linearmente) all’entità del contrasto di impedenza sismica<br />

presente alla base della copertura. l’assenza di massimi della funzione H/V suggerisce l’assenza di<br />

fenomeni di amplificazione sismica dovuti a fenomeni di risonanza.<br />

3.1.5.4<br />

MetODi e riSultati<br />

la misura della funzione H/V richiede l’acquisizione del rumore sismico ambientale in un punto per tempi<br />

dell’ordine di diverse decine di minuti. Questa durata ha lo scopo di garantire la mi sura del campo di rumore<br />

generato da una molteplicità di sorgenti dalle diverse direzioni dello spazio. la misura va effettuata utiliz-<br />

zando un sistema di acquisizione tri-direzionale caratteriz zato da sufficiente sensibilità. In questo senso,<br />

strumenti di tipo accelerometrici risultano poco utili in presenza di bassi livelli di sollecitazione.<br />

I dati raccolti vanno analizzati per determinare i rapporti medi fra le componenti spettrali del rumore<br />

misurate sul piano orizzontale e verticale. a questo scopo, la serie di rumore ambien tale viene sud-<br />

divisa in segmenti di durata simile (tipicamente qualche decina di secondi) per ciascuna delle quali<br />

viene determinato lo spettro del moto. dopo un opportuno lisciamento, le ordinate spettrali del moto<br />

sul piano orizzontale, ottenuto mediando opportunamente i valori ottenuti nelle due direzioni princi-<br />

pali, vengono divise per quelle ottenute nella direzione verti cale. l’andamento dei rapporti spettrali<br />

viene ottenuto mediando i valori ottenuti per le diverse finestre temporali considerate. per definire la<br />

qualità delle misure vengono anche valutate le variazioni temporali e azimutali dei rapporti spettrali<br />

nel corso della sessione di misura.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!