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Appendici - CNR

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appendIcI III Istruzioni tecniche<br />

(x) di ciascun punto dalla verticale ideale misurata lungo la direttrice n-s, positivamente verso n, e la<br />

deviazione (y) lungo la direttrice e-W, misurata positivamente verso e. In questo modo si può ricavare<br />

l’inclinazione dell’asse in un range compreso tra 0 e 30°, con una sensitività di 0.1°, determinando<br />

quindi la distanza effettiva entro il ± 2 % a una profondità di circa 30 m.<br />

nota la quota assoluta, ES del centro del foro-sorgente in superficie e del centro del foro-ricevitore,<br />

ER, la distanza relativa, L, e l’angolo di azimuth, misurato positivamente rispetto a N, ϕ, la profondità<br />

del ricevitore, D R , e della sorgente, D S , le deviazioni della sorgente, x S , y S , e del ricevitore, x R e y R , si può<br />

ricavare la distanza effettiva tra sorgente e ricevitore alla profon dità desiderata. tale controllo deve<br />

essere effettuato per ciascun foro a intervalli non supe riori ai 3 m procedendo dall’alto verso il basso<br />

e poi dal basso verso l’alto a intervalli non su periori ai 6 m.<br />

nel caso di fori di profondità non superiori ai 15 m si può utilizzare un filo a piombo da calare nell’inter-<br />

capedine tra rivestimento e pareti (prima della cementazione) e controllare ogni 3 m, correggendone<br />

l’inclinazione ogni qual volta il filo tocchi le pareti del foro.<br />

Una volta terminate le operazioni di rivestimento e cementazione l’interno dei tubi deve essere lavato<br />

con acqua pulita e lasciato pieno d’acqua.<br />

la prova, la cui geometria di acquisizione può variare da caso a caso e che può essere eseguita posizionando<br />

i ricevitori o anche le sorgenti in foro, oppure entrambe in superficie sfruttando la presenza<br />

di un pendio, si sviluppa secondo le fasi di seguito descritte.<br />

pro Va in f o r o<br />

• Viene preparato il sistema di acquisizione dei dati, collegando separatamente ai canali del sistema<br />

i trasduttori di ogni singolo ricevitore e il sensore del trigger, alloggiato nella sorgente.<br />

• la sorgente viene calata all’interno di uno dei fori a una profondità iniziale non supe riore a 1.5 m,<br />

in corrispondenza della quale viene bloccata alle pareti del rivestimento.<br />

• I ricevitori vengono posizionati nei rimanenti fori e progressivamente calati così che a ogni energizzazione<br />

corrisponda una serie di sensori e in modo tale che uno dei tre trasduttori sia orientato in<br />

direzione verticale (quello che capta nella loro massima am piezza le onde sV) e gli altri in direzione<br />

orizzontale; anche in questo caso è necessario assicurare lo strumento alle pareti del rivestimento. I<br />

ricevitori devono essere dotati di un sistema di collegamento al terreno affidabile, mediante il quale<br />

sia possibile individuare e modifi care l’orientazione dei trasduttori dalla superficie.<br />

• Viene attivata la registrazione delle vibrazioni con un opportuno anticipo rispetto all’attivazione<br />

della sorgente. Questa fase di pre-triggering può essere evitata se la strumentazione garantisce la<br />

partenza della registrazione nell’istante di time–break all’attivazione del trigger.<br />

• Viene innescata la sorgente producendo una sollecitazione verticale che, attivando il trigger, si propaga<br />

dalla sorgente verso i ricevitori orizzontalmente con vibrazioni di tipo p, quindi polarizzate nella direzione<br />

di propagazione, e vibrazioni, di tipo s, dirette per pendicolarmente alla direzione di propagazione e<br />

polarizzate sul piano verticale. se l’energizzazione è fatta in onde sV è importante registrare il segnale<br />

mediante un tra sduttore orientato in direzione verticale e un altro orientato orizzontalmente lungo la<br />

congiungente i due pozzi in modo tale da registrare entrambi le componenti dell’onda. Il tempo di registrazione<br />

deve essere tale da consentire la rappresentazione dei treni d’onda nella loro interezza.<br />

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