Appendici - CNR
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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Istruzioni tecniche [ 250 ]<br />
nel caso in cui la tomografia venga effettuata utilizzando almeno un foro di sondaggio, la fase di ese-<br />
cuzione della prova deve essere preceduta da una fase preparatoria durante la quale vengono realizzati<br />
i fori in cui alloggiare la sorgente e i ricevitori.<br />
la tecnica tomografica, nella sua versione ottimale prevede, in corrispondenza del sito da inve stigare<br />
due (o più) fori, uno per la sorgente e l’altro (o più) per i ricevitori.<br />
durante la fase di perforazione dei fori, per ridurre al minimo la possibilità di avere scaverna menti<br />
sulle pareti, è opportuno sostenerle con fango bentonitico.<br />
operando esclusivamente con onde di compressione è possibile lavorare con catene di idrofoni im-<br />
messi nel fango o nell’acqua. dovendo operare, viceversa, con onde di taglio, è necessario provvedere<br />
al rivestimento e alla cementazione dei fori.<br />
successivamente i fori devono essere rivestiti con tubazioni in materiale ad alta impedenza alle vibrazioni (ad<br />
esempio aBs o pVc, in quest’ultimo caso occorrono tubi rigidi provvisti esternamente di rigature longitudi-<br />
nali); il diametro interno di tali tubi deve essere compreso tra 95 e 125 mm e lo spessore tra 5 e 10 mm.<br />
Infine i fori devono essere cementati in corrispondenza dello spazio anulare compreso tra le pareti<br />
del foro e il tubo di rivestimento.<br />
la cementazione deve essere eseguita in modo da garantire la continuità del contatto terreno-tuba-<br />
zione. è possibile, prima ancora di collocare il rivestimento, chiudere il fondo del foro con un cappello<br />
(packer) dotato di valvola di controllo sferica one-way, in grado di accogliere un tubo del diametro di 38<br />
mm; dopodiché, una volta posizionata la tubazione di rivestimento e centrata rispetto alle pareti del<br />
foro con l’ausilio di appositi distanziatori montati sul fondo, viene calato all’interno del foro, fino a rag-<br />
giungere la valvola, un tubo in aBs o pVc del dia metro di 38 mm, collegato in superficie a una pompa<br />
convenzionale per mezzo della quale viene iniettata la miscela cementizia, che, una volta raggiunto<br />
il fondo del foro, inizia a riem pire dal basso verso l’alto in maniera uniforme l’intercapedine tra foro e<br />
rivestimento, spaz zando via il fango e i detriti eventualmente presenti (normativa astm).<br />
è possibile altresì calare direttamente il tubo per l’iniezione nell’intercapedine fino al fondo del foro e<br />
quindi procedere alla cementazione dal basso verso l’alto in modo da poter garantire al massimo la<br />
continuità terreno –tubazione, con tutti quegli accorgimenti necessari.<br />
la miscela da utilizzare, in linea di massima, per la cementazione è costituita da una malta a ritiro control-<br />
lato (acqua + cemento + bentonite), in particolare per la parte del foro che pene tra nella roccia si consiglia<br />
il cemento di portland convenzionale di densità pari a 2.2. mg/m 3 , mentre per la parte a contatto con<br />
terreni, sabbie e ghiaie si sceglie una miscela con una den sità prossima a quella del terreno circostante<br />
(da 1.8 mg/m 3 a 1.9 mg/m 3 ), ottenuta mesco lando 450 g di cemento di portland e 450 g di bentonite a<br />
2.8 kg di acqua. la pressione di inie zione non deve essere superiore a 2 atm (norma astm). Questo in<br />
condizioni normali; qualora la situazione incontrata presentasse forti venute di acqua, fatturazione, sca-<br />
vernamenti, ecc., la composizione della miscela e pressione d’iniezione potranno essere opportunamente<br />
variate tenuto conto che l’obiettivo è un contatto solidale tra terreno e tubo di rivestimento.<br />
nel caso in cui la tomografia venga eseguita in foro, per potere conoscere con esattezza al va riare<br />
della profondità la distanza orizzontale tra sorgente e ricevitore è necessario controllare la deviazio-<br />
ne dei fori dalla verticale. lo strumento generalmente utilizzato è un sistema inclino metrico e deve<br />
essere in grado di rilevare, al variare della profondità procedendo lungo l’asse del foro, la deviazione