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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Istruzioni tecniche [ 182 ]<br />

la caratterizzazione in termini di velocità di propagazione sia delle onde di compressione sia di taglio<br />

consente il computo, per ogni livello sismico individuato, dei principali moduli elasto-dinamici e del<br />

coefficiente di poisson (equazioni 3.4-1; 3.4-2; 3.4-3; 3.4-4).<br />

la prova trova un’ottima applicabilità con profondità delle coperture da esplorare inferiore ai 30-40<br />

m. Qualora siano necessarie maggiori profondità d’indagine si può provvedere all’organizzazione di<br />

stese sismiche a rifrazione caratterizzate da maggiore lunghezza (poiché la profondità d’investigazione<br />

è funzione della distanza tra gli scoppi estremi); per basi sismi che di elevata estensione lineare (ad<br />

esempio di 480 m) è preferibile l’utilizzo di sistemi sor gente mediante l’uso di esplosivo (utilizzato per<br />

prospezioni in onde p), ovvero caratterizzati da energia sufficiente a coprire le enormi distanze.<br />

Indagini sismiche a rifrazione si rendono necessarie soprattutto quando i risultati da ottenere devono<br />

essere di qualità e precisione discrete e quando interessano dati medi relativi ad ampi volumi di terreno.<br />

come è noto, si suppone che, nell’ambito della porzione di sottosuolo inda gata, la distribuzione delle<br />

velocità sismiche sia crescente con la profondità; questa infatti è la condizione necessaria affinché si<br />

verifichi il fenomeno della doppia rifrazione, attraverso il quale, il treno d’onde sismico generato è in<br />

grado di essere registrato dai geofoni posti in su perficie. altrimenti, si potrà incorrere nel fenomeno<br />

cosiddetto dell’”orizzonte muto”, ovvero nell’impossibilità di poter distinguere e individuare strati con<br />

velocità di propagazione delle onde sismiche inferiori rispetto ai livelli sovrastanti.<br />

malgrado le limitazioni intrinseche nella metodologia e il grado di dettaglio sicuramente infe riore<br />

rispetto alle altre tipologie di prospezione sismica, l’indagine a rifrazione consente di ac quisire infor-<br />

mazioni distribuite in un contesto bidimensionale con costi complessivi d’esecuzione contenuti.<br />

3.4.3.2.1.1<br />

schema esecutivo della prova<br />

la prova consiste nel produrre sulla superficie del terreno, in prossimità del sito da investigare, sol-<br />

lecitazioni dinamiche verticali per la generazione delle onde p e orizzontali per la genera zione delle<br />

onde sH e nel registrare le vibrazioni prodotte, sempre in corrispondenza della su perficie, a distanze<br />

note e prefissate mediante sensori rispettivamente a componente verticale e orizzontale.<br />

Va rilevato che le onde sH dirette e rifratte costituiscono sempre un primo arrivo rispetto alle onde<br />

di superficie (nella fattispecie le onde di love) e che per brevi stendimenti risultano suffi cientemente<br />

energetiche da poter essere registrate nonostante la loro attenuazione sia mag giore perché propor-<br />

zionale a 1/r in luogo di 1/<br />

r come accade per le onde di superficie (r è la distanza dal punto di<br />

energizzazione). non esistono d’altra parte le limitazioni connesse con l’orizzontalità degli strati<br />

proprie delle tecniche che utilizzano le onde superficiali.<br />

€<br />

l’apparecchiatura utilizzata per questo tipo di prove si deve comporre delle seguenti parti:<br />

• sistema energizzante;<br />

• sistema di ricezione;<br />

• trigger;<br />

• sistema di acquisizione dati.<br />

I sistemi energizzanti (sia per la generazione delle onde p sia delle onde sH) devono essere in grado di<br />

generare onde elastiche ad alta frequenza ricche di energia, con forme d’onda ripeti bili e direzionali.

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