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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 112<br />

]<br />

3.1.12 SCENARI DI DANNO PER LA PIANIFICAZIONE PER L’EMERGENZA<br />

3.1.12.1 intrODuziOne<br />

Uno scenario di danno per un terremoto consiste nella simulazione degli effetti prodotti da questo<br />

sul territorio. le informazioni che lo studio di uno scenario di danno può fornire sono molteplici, e<br />

possono comprendere i valori di perdite attese in termini di vite umane, feriti e senzatetto, l’indivi-<br />

duazione dell’area maggiormente colpita, oltre che una valutazione del danno economico diretto e<br />

indotto, un esame della funzionalità delle reti dei trasporti, delle vie di comunicazione e delle linee di<br />

distribuzione, ecc..<br />

In via generale gli obiettivi di protezione civile che ci si propone di raggiungere con la predi sposizione<br />

di uno scenario sono essenzialmente due:<br />

• predisposizione in via preventiva dei piani di emergenza, con l’identificazione dei sog getti chiamati<br />

a operare, i relativi compiti e la quantificazione delle risorse necessarie all’attuazione del piano<br />

(scenari di danno a priori);<br />

• conoscenza, in via approssimata, ma entro brevissimo tempo, delle dimensioni del pro blema per<br />

un evento che si è appena verificato al fine di indirizzare le prime operazioni di gestione dell’emergenza<br />

(scenari di danno a posteriori).<br />

la disponibilità di strumenti in grado di generare scenari di danno su un certo territorio a fronte di<br />

eventi sismici di assegnate caratteristiche costituisce quindi un essenziale punto di partenza sia per<br />

le attività di pianificazione sia per quelle di gestione dell’emergenza.<br />

Gli scenari di danno a priori forniscono una valutazione predittiva delle perdite attese a seguito di eventi<br />

sismici ritenuti “critici” rispetto alla gestione dell’emergenza, e generalmente indivi duati in modo da<br />

definire diversi livelli di attivazione del piano, in termini di severità e impatto sul territorio. essi, pertanto,<br />

permettono di impostare la pianificazione d’emergenza attraverso il dimensionamento a priori<br />

delle risorse da mettere in campo, in relazione a differenti soglie di gravità prevedibili.<br />

Gli scenari di danno a posteriori consentono, invece, di simulare l’impatto sul territorio di un evento<br />

reale, appena note coordinate epicentrali e magnitudo; in questo senso rappresentano un utile strumento<br />

per la gestione dell’evento nelle ore immediatamente successive all’evento.<br />

pertanto, le metodologie per il raggiungimento del primo e del secondo obiettivo si differen ziano<br />

essenzialmente nella stima delle caratteristiche degli eventi sismici di riferimento. se lo scenario si<br />

riferisce a un evento appena verificatosi, la simulazione è effettuata a fronte di una specifica posizione<br />

dell’epicentro e un dato valore di magnitudo, che vengono determinati in tempi rapidi dopo il verificarsi<br />

del terremoto utilizzando le informazioni della rete sismome trica. se lo scenario è viceversa indirizzato<br />

alla pianificazione dell’emergenza, la scelta degli eventi di riferimento è più complessa e deve essere<br />

effettuata su base probabilistica, tenendo comunque conto delle finalità della pianificazione.<br />

3.1.12.2<br />

MetODOlOGie Generali Per le elaBOraziOni Di SCenari Di DannO<br />

l’elaborazione di uno scenario di danno presuppone la disponibilità di dati territoriali, la defini zione di<br />

una metodologia di approccio al problema e l’implementazione di un idoneo codice di valutazione.<br />

In termini di dati, certamente un primo gruppo di dati è costituito da tutto quanto sia utile a delineare

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