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Appendici - CNR

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IndIrIzzI e crIterI per la mIcrozonazIone sIsmIca III Schede tecniche [ 50<br />

]<br />

3.1.5.8.1.1<br />

la strumentazione<br />

dal punto di vista sperimentale, la metodologia H/V richiede l’esecuzione di misure di rumore mediante<br />

un sistema di acquisizione tri-direzionale. sensori di tipo velocimetrico sono da pre ferirsi a sensori di<br />

tipo accelerometrico data la scarsa sensibilità di questi ultimi.<br />

dato che la metodologia è basata sui soli rapporti di ampiezza spettrale, l’impiego di sensori con<br />

uguali caratteristiche e con una ragionevole linearità nella funzione di risposta per le tre componenti<br />

rende non necessaria la correzione strumentale del segnale in fase di post-processing. per questo<br />

stesso motivo, non risulta necessario ricorrere a sensori velocimetrici caratterizzati da una frequenza<br />

propria molto bassa (1 Hz o meno). peraltro, l’uso di quest’ultimo genere di sensori richiede spesso<br />

tempi di installazione relativamente lunghi (la stabilizzazione dell’apparato di misura richiede in alcuni<br />

casi tempi dell’ordine delle ore) che ri sultano incompatibili con un uso estensivo della metodologia.<br />

di maggiore importanza risulta invece la disponibilità di un apparato di registrazione dotato di grande<br />

dinamica (dell’ordine dei 24 bit equivalenti) con basso rumore elettronico.<br />

per la registrazione del segnale non è richiesta una grande capacità di memoria: infatti fre quenze di<br />

campionamento comprese fra i 128 e i 512 Hz per durate dell’ordine delle decine di minuti sono sufficienti<br />

per garantire un campionamento adeguato del campo di rumore delle misure adeguate per<br />

frequenze inferiori ai 10 Hz.<br />

la sincronizzazione delle misure (per esempio mediante segnale Gps) non è necessaria.<br />

3.1.5.8.1.2 Il posizionamento sul terreno<br />

dati i bassi livelli di ampiezza del segnale registrato, ogni possibile elemento di disturbo va eliminato.<br />

In questo senso, tutte le eventuali arti mobili della strumentazione (es. cavi di col legamento, sistemi di<br />

registrazione su disco rigido, ecc.) vanno eliminate o messe in condi zione di non perturbare le misure.<br />

Inoltre, per evitare l’effetto del vento sulla strumentazione, la sua sezione d’urto va minimizzata (se<br />

necessario anche interrando i sensori in presenza di un forte vento al suolo). per lo stesso motivo va<br />

evitato il più possibile il contatto dei sensori con elementi mobili presenti sul terreno (fili d’erba, ecc.)<br />

o comunque di fattori che agiscono direttamente sul sistema di sensori (pioggia).<br />

Un elemento essenziale per le misure H/V è la realizzazione di un buon accoppiamento dello strumento<br />

con il suolo. laddove possibile, i sensori andrebbero saldamente ancorati (per infis sione) al<br />

terreno libero dopo l’eliminazione di possibili elementi di disturbo (erba, ciottoli, ecc.). In presenza di<br />

suolo rigido, la distanza dei sensori dal suolo deve essere minimizzata per evi tare movimenti relativi<br />

fra l’apparato e il terreno. Infine situazioni di scarsa stabilità del suolo (sabbia o ghiaia) vanno accuratamente<br />

evitate. allo scopo di fornire una corretta interpreta zione delle misure, la posizione dello<br />

strumento andrebbe documentata (es. fotograficamente), annotando anche le condizioni ambientali<br />

della misura (pioggia sottile, vento forte, ecc.).<br />

dato che obiettivo è la caratterizzazione del campo d’onde diffuso, la presenza di sorgenti di rumo-<br />

re dominanti va, laddove possibile, eliminata. In particolare, va evitato l’effetto di poten ziali sorgenti<br />

“colorate” (ovvero capaci di generare segnali in una specifica banda di frequenze) poste vicini al sito<br />

di misura. oltre a eventuali automobili con il motore acceso, possibili sor genti di questo tipo possono<br />

essere alberi o edifici sollecitati dal vento. In questi ultimi casi, una regola empirica generale è quel-

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