Appendici - CNR
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appendIcI III Schede tecniche<br />
•<br />
2l fino anche a 4-5 volte l, in fun zione dell’intensità del rumore e della struttura di velocità del<br />
sottosuolo; da queste considerazioni si desume che la massima profondità di esplorazione è com-<br />
presa fra l e 2.5l;<br />
un altro limite è dato dalla risposta dei geofoni impiegati per il campionamento del ru more; per<br />
esempio, l’uso di sensori con una frequenza propria di 4.5 Hz implica che la minima frequenza<br />
campionabile risulti dell’ordine di qualche Hz (2-3 Hz), cui corrispon dono, per le velocità delle<br />
onde s dell’ordine di qualche centinaio di metri al secondo come quelle generalmente osservate<br />
a bassa profondità, lunghezze d’onda massime comprese tra 100 e 300 m; quindi, in definitiva, la<br />
massima profondità di esplorazione attesa da questo tipo d’indagine risulta compresa tra circa 50<br />
e 150 metri;<br />
• infine valgono per questa procedura gli stessi limiti delle prospezioni di tipo attivo ba sate sulla tecnica<br />
delle onde superficiali (sasW, masW): anche in questo caso, infatti, la presenza di forti contrasti di<br />
impedenza sismica in profondità tende a confinare la propagazione delle onde superficiali all’interno<br />
dello strato superiore meno rigido; que sto implica che la curva di dispersione non potrà fornire<br />
indicazioni attendibili sulle velo cità di propagazione all’interno del substrato rigido.<br />
In generale, si può ritenere una data velocità di fase, come indicativa delle velocità media delle onde s<br />
fino a una profondità che cresce con il diminuire della frequenza. per esempio, la velo cità di fase delle<br />
onde di rayleigh V relativa alla frequenza ν può fornire una stima assai gros solana (V ≈ 0.9V ) della<br />
r r s<br />
velocità media delle onde s fino a una profondità pari all’incirca a 0.5V r /ν (ovvero 0.5λ).<br />
per la sua natura, quindi, la curva di dispersione ha un aspetto “liscio” e monotonicamente de crescente<br />
con la frequenza. In realtà, in presenza di profili di velocità caratterizzati da marcate inversioni, è<br />
possibile che la curva di dispersione presenti variazioni marcate a seguito del di verso ruolo giocato<br />
dai modi di vibrazione superiori a quello fondamentale. pertanto, la pre senza di un numero ridotto di<br />
irregolarità nella curva di dispersione non è necessariamente sintomo di una cattiva determinazione<br />
dei valori delle velocità di fase. Quindi, è solo in fase di inversione che sarà possibile valutare l’effettiva<br />
significatività della misura.<br />
3.1.5.9<br />
riferiMenti BiBliOGrafiCi<br />
Di Giacomo, D., Gallipoli, M. R., Mucciarelli, M., Parolai, S. e Richwalski, S. M. (2005) - Analysis and modelling of<br />
HVSR in the presence of a velocity inversion: the case of Venosa, Italy. Bull. Seism. Soc. Am. 95, 2364-2372.<br />
Gallipoli, M. R., Mucciarelli, M., Tropeano, M., Gallicchio, S. e Lizza, C. (2004) - HVSR measurements in the area<br />
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Mucciarelli, M. (1998) - Reliability and applicability range of the Nakamura’s technique. Journ. Earthq. Eng., 2, 4,<br />
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Mucciarelli, M. e Gallipoli, M. R. (2001) - A critical review of 10 years of Nakamura technique. Boll.Geof. Teor.<br />
Appl., 42, 255-256.<br />
Mucciarelli, M. e Gallipoli M. R. (2004) - The HVSR technique from microtremor to strong motion: empirical<br />
and statistical considerations. 13th World Conference on Earthquake Engineering, Vancouver, 2004 – Cd-rom,<br />
Paper No. 45.<br />
Mucciarelli, M., Gallipoli, M. R., Di Giacomo, D., Di Nota, F. e Nino, E. (2005) - Wind influence on seismic noise<br />
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