Spunti di Nutrizione rev2011 - Clinica Pediatrica Trieste - Università ...
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5. La malattia celiaca<br />
Cortisone: meccanismi <strong>di</strong> azione ed effetti<br />
collaterali<br />
Dal 1949, quando Hench e coll. <strong>di</strong>mostrano l’efficacia<br />
antinfiammatoria dei corticosteroi<strong>di</strong> o dell’ACTH nell’artrite<br />
reumatoide, i cortisonici <strong>di</strong>ventano il prototipo dei farmaci<br />
antinfiammatori (tanto che altre categorie <strong>di</strong> farmaci verranno poi<br />
in<strong>di</strong>cate come “farmaci antinfiammatori non steroidei” o ancora,<br />
come farmaci “risparmiatori <strong>di</strong> cortisone”).<br />
La potenza degli steroi<strong>di</strong>, giu<strong>di</strong>cata in base alla capacità <strong>di</strong><br />
mantenere la sopravvivenza nel soggetto adrenalectomizzato,<br />
correla con l’effetto <strong>di</strong> ritenzione <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o (effetto<br />
mineralcorticoide). Attraverso il legame ad un altro tipo <strong>di</strong><br />
recettore i cortisonici possono me<strong>di</strong>are anche un effetto più<br />
complesso sul metabolismo, con aumento della glicemia,<br />
<strong>di</strong>minuzione dell’uso del glucosio ed accumulo <strong>di</strong> glicogeno epatico<br />
(effetto glucocorticoide). La potenza glucocorticoide correla con<br />
l’azione antinfiammatoria del farmaco.<br />
I cortisonici sono molecole liposolubili, in grado <strong>di</strong> attraversare<br />
facilmente le membrane e raggiungere il proprio recettore nel<br />
citoplasma della cellula. In seguito al legame con il cortisone, il<br />
recettore me<strong>di</strong>a una serie <strong>di</strong> effetti <strong>di</strong> regolazione della sintesi<br />
proteica, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente per mezzo del legame ad<br />
altri fattori <strong>di</strong> trascrizione (ve<strong>di</strong> immagine). Gli effetti immunologici<br />
<strong>di</strong>pendono da molteplici meccanismi: da un lato la repressione<br />
della produzione <strong>di</strong> citochine come l’IL-1, il TNF-alfa, l’IL-6 e la<br />
<strong>di</strong>minuita produzione <strong>di</strong> prostaglan<strong>di</strong>ne, leucotrieni e <strong>di</strong> enzimi<br />
litici; dall’altro un effetto immunosoppressore più complesso sulle<br />
cellule dell’immunità naturale e sui linfociti.<br />
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