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Spunti di Nutrizione rev2011 - Clinica Pediatrica Trieste - Università ...

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2. Intestino e ambiente<br />

Linfociti regolatori e tolleranza immune: <strong>di</strong>verse prove<br />

<strong>di</strong>versi linfociti.<br />

1) I linfociti Tregs o natural Tregs o i “linfociti <strong>di</strong> Sakaguchi”.<br />

La prima <strong>di</strong>mostrazione dell’esistenza <strong>di</strong> questi linfociti deriva da<br />

una ricerca <strong>di</strong> S. Sakaguchi del 1995 3 . Venivano utilizzati topi privi<br />

<strong>di</strong> timo a causa <strong>di</strong> una variante genetica omozigote (topi nude<br />

BALB/c nu/nu) e topi singenici eterozigoti per la caratteristica nu<br />

(BALB/c nu/+) provvisti <strong>di</strong> un normale sistema immune. I topi nude,<br />

se non vengono tenuti in ambiente sterile, muoiono rapidamente a<br />

causa dell’assenza <strong>di</strong> un sistema immune. Linfociti ottenuti da<br />

linfono<strong>di</strong> e milza <strong>di</strong> topi BALB/c nu/+ sono tuttavia in grado <strong>di</strong><br />

ricostruire un sistema immune funzionale in questi animali<br />

permettendo la sopravvivenza in un ambiente normale. Sakaguchi<br />

scoprì che il trasferimento dei linfociti depletati <strong>di</strong> una piccola<br />

popolazione <strong>di</strong> linfociti CD4 caratterizzata dall’elevata espressione<br />

del CD25 (catena alfa del recettore dell’IL-2) causava nei topi<br />

riceventi lo sviluppo <strong>di</strong> malattie autoimmuni multiple. Per un<br />

limitato periodo <strong>di</strong> tempo dopo l’infusione, lo sviluppo <strong>di</strong> queste<br />

malattie poteva essere bloccato dall’aggiunta delle cellule<br />

precedentemente sottratte (CD4+CD25+). L’autore concludeva<br />

pertanto che quella popolazione dovesse contenere linfociti in<br />

grado <strong>di</strong> mantenere la tolleranza verso il self.<br />

Una decina <strong>di</strong> anni dopo, lo stesso autore <strong>di</strong>mostrò che quella<br />

particolare popolazione <strong>di</strong> linfociti CD4+CD25+ veniva generata nel<br />

timo e svolgeva la sua azione grazie all’espressione del fattore <strong>di</strong><br />

trascrizione FOXP3 4 .<br />

Questo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>mostra che il gene FOXP3 è importante nella<br />

formazione <strong>di</strong> un sottogruppo <strong>di</strong> linfociti regolatori (CD4+CD25+) in<br />

grado, quando stimolati, <strong>di</strong> bloccare l'attivazione <strong>di</strong> linfociti<br />

presenti nell'ambiente circostante. In particolare, la ricerca prova<br />

che FOXP3 è espresso nel timo, soprattutto nei linfociti<br />

CD4+CD25+, dove la quantità <strong>di</strong> espressione è circa 100 volte<br />

maggiore che negli altri linfociti. L’espressione forzata <strong>di</strong> FOXP3 in<br />

linfociti T naive per mezzo <strong>di</strong> un transgene si associa ad una<br />

<strong>di</strong>minuita capacità proliferativa, a una <strong>di</strong>minuita produzione <strong>di</strong><br />

citochine e ad una aumentata espressione <strong>di</strong> alcune molecole <strong>di</strong><br />

superficie caratteristiche dei linfociti regolatori (GITR, CD104, CTLA-<br />

4). Le cellule trasdotte in questo modo si mostrano in grado <strong>di</strong>

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