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114 La rete <strong>LTER</strong> <strong>italia</strong>na<br />

10.1. Lago di Candia<br />

Sigla: IT08-002-A<br />

Status di protezione: il Sito è incluso nel Parco Naturale di interesse provinciale del<br />

Lago di Candia<br />

Persona di riferimento: G. Morabito, CNR-ISE, Verbania.<br />

Enti coinvolti: CNR-ISE, Verbania.<br />

Fig. 10.1.1. Lago di Candia<br />

Lago di Candia<br />

Lat. 45,32445 Lon. 7,91132<br />

Livello medio 226 m s.l.m.<br />

Area<br />

1,5 km²<br />

Profondità massima<br />

7,7 m<br />

Profondità media<br />

4,7 m<br />

Volume 0,007 km 3<br />

Il sito di ricerca del Lago di Candia (Fig. 10.1.1) è localizzato nel<br />

comune di Candia nel Canavese, a circa 30 km da Torino. Dal 1995, il<br />

lago e il territorio circostante sono protetti come parco naturale di interesse<br />

provinciale, ambiente che occupa una superficie di 336,17 ha.<br />

Il Lago di Candia ha subito, nel corso della sua evoluzione secolare,<br />

un naturale aumento del suo stato trofico. Tuttavia un deciso peggioramento<br />

della sua qualità ecologica ha luogo a partire dagli anni<br />

'60, seguendo quel processo di eutrofizzazione culturale comune a<br />

molti ambienti lacustri. Tra la fine degli anni '70 e la metà degli anni<br />

'80, l'ecosistema fu interessato da morie ittiche e dall'enorme sviluppo<br />

di macrofite acquatiche emerse e sommerse.<br />

Lo studio scientifico sistematico del Lago di Candia è iniziato nel<br />

1985, quando il CNR di Verbania Pallanza fu chiamato a realizzare<br />

uno studio limnologico dell'ambiente con lo scopo di proporre un possibile<br />

intervento di risanamento. Tale intervento, oltre al controllo delle<br />

fonti inquinanti dal bacino, prevedeva l'applicazione di ecotecnologie<br />

finalizzate a ridurre gli effetti dell'eutrofizzazione. L'intervento era<br />

articolato su tre azioni parallele:<br />

a) riduzione numerica delle popolazioni ittiche sovrabbondanti, favorite<br />

dall'eutrofizzazione e trascurate dall'attività di pesca, al fine di indurre<br />

un aumento della densità zooplanctonica con conseguente dimi-

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